VEDI I VIDEO “Visita alla contessa Eva Pizzardini Ba” letta da Paolo Poli , Antologia poetica: “Chi sono?” e altri testi , “Lasciatemi divertire” cantata da Alfredo Paonessa
Firenze, 29 gennaio 2015
Visita alla contessa Eva Pizzardini Ba
– Buonasera contessa.
– Buonasera carissimo Aldo.
– Oggi giornata bella, contessa.
– Troppo bella, carissimo Aldo,
non fa né freddo… né caldo.
– E… la noia, contessa?
– La che? …
– La no-ia.
– Pa… pa… papa… papa.
– Sempre la stessa.
– Ciò mi dite di nuovo?
Bravo.
– Cosa dirvi di nuovo?
Mi credete così ingenuo?
Nemmeno mi ci provo.
– Bravo.
E passate per giovine bizzarro…
per uomo… tanto strano.
Strano… bizzarro…
bizzarro…strano…
Bravo.
– Codesta bella veste, contessa,
la vidi proprio iersera
precisa… a una borghese.
– E fu inventata a Parigi
che non è ancora un mese:
sempre così, si sa.
– A Parigi fumano l’oppio.
– A Parigi…
– Verrà presto la moda anche da noi.
– Certo verrà poi.
Le belle cose da noi sono un mito,
noi siamo quelli di ieri… o di poi.
Che governo pitocco!
Ma… di nuovo?
– Di nuovo…
La gallina ha fatto l’uovo!
– Bella consolazione, dover vivere tanto
per vedere tutti i giorni
le medesime cose.
Giunge il sole e se ne va,
cresce e cala la luna.
Sempre uguale il sole,
la luna è sempre uguale,
non cambian di colore.
Identiche le stelle.
– Purtroppo.
– Azzurro il cielo
azzurro il mare:
val la pena
di aprire una finestra per guardare?
– Ma…
– Verde il prato
verde il bosco:
il color vostro lo conosco, ahimé.
– Non ci badate.
– Si aspettano le solite persone
alle solite ore,
che ci vengon davanti
con la solita faccia,
non è facile sbagliare,
e con identica voce
ci dicono le identiche parole.
e non giova il cambiare,
che se pure ti sembrano
l’uno dall’altro diversi
nelle forme o negli aspetti,
ti diran tutti alla stessa maniera:
“Buongiorno contessa,
contessa, buonasera”
Tutti i giorni si nasce…
e tutti i giorni si muore.
Quando si nasce c’è la levatrice,
quando si muore… c’è il dottore.
– Preferisco la levatrice.
– Io no, il dottore.
Che ci si viene a fare?
che ci si fa?
Si può sapere?
Si sa?
– Calmatevi, contessa.
– E dire che vorrei, solo per una volta,
vedermi nuova nel mio specchio.
– Come?
– Nuova, diversa da sempre,
e diversa da tutte.
– Aver due bocche?
– Magari, ma è un caso comune.
– Lo so. Un occhio dietro?
– Dove?
– Nella testa.
– Ah, sì…
– Un dente sulla punta del naso?
– Meglio senza naso, nel caso.
– Due teste?
– Comune comune.
– Sette teste? Tredici gambe?
– Comune comune.
Ieri sera per dormire
mi sono fatta tre volte
la puntura di morfina.
– Tre volte?
– Sono poche? Sono molte?
– Ma vi pare? La morfina!
– “La morfina!” La morfi-na.
– Vorreste diventare d’un tratto
regina o imperatrice?
Antonietta? Messalina!
– Uhm… forse sarebbe meglio…
– Una poveretta.
– Forse.
– Povera molto, vivere di elemosina,
essere giù, nel fango…
– Forse.
– Insultata…
– Certo.
– Battuta…
– Almeno.
– Magari nel mezzo della strada
sull’ultimo gradino dell’abiezione
come una donna perduta.
– Sì.
– Venduta.
– Sì.
– Essere vilipesa… prostituta!
– Insultata… battuta… venduta…
almeno per provare,
ma… come fare, noi…
Chi ci può insultare?
– Voi? Io.
– Siete troppo gentile, poveretto.
– Eccomi qua.
– Siete troppo corretto.
– Mi proverò.
– E non riuscirete
che ad annoiarmi di più.
– Ma… proviamo.
– E ci tenete tanto?
– Oh! Dio… così… tanto per fare.
– Dirò io per la prima.
– Sentiamo.
– Ma no, ma via, ma no,
perché? … no… povero sciocco, no…
– Stupida d’una donna.
– …poetucolo… pitocco.
– Vescica con la gonna.
– Imbecille! Cretino!
Omo da nulla!
– Povera grulla!
– Grullone! Buffone!
– Smencitissima vacca! Porcona, puttana, vigliacca!…
– Basta basta basta,
mio carissimo Aldo,
non crediamo di dirci
qualche cosa di nuovo,
sensazione nuova io già non provo,
la cerco, ma non la trovo.
amiamoci piuttosto,
l’amore è tanto vecchio…
mi sembrerà più nuovo.
– Sì? Purché voi ritorniate come allora.
– Quando?
– Quando mi ascoltavate
senza pensare al male
ed erano assai meno noiose
le vostre serate.
– Mi avete amata voi?
Ed io vi ho amato, ohibò!
– Non dico questo, no…
– Doveva essere molto noioso
il vostro povero amore
se lo abbiamo troncato
e neppure ce ne ricordiamo.
– Era… una parola sola, allora…
Ricordate ieri sera?
– Ieri sera?
– Quella mia parola…
– Quale? Dite, mi fate venir male.
– Quando fu?…
– Certamente vi sbagliate,
fu la sera avanti.
– Ve l’avevo già detta?
– Uh! Centomila sere,
capirete, se è sempre la stessa…
Basta, basta, non la ridite,
lasciatemi morire in pace…
sono malata.
– Che sarà di voi?
– Di me?
– Buonanotte contessa.
– Buonanotte, carissimo Aldo.
Aldo Palazzeschi
(da L’Incendiario, poi in Poesie)
Seguici anche sulla Pagina Facebook del Premio Letterario Castelfiorentino
ARCHIVIO POST PRECEDENTI
Capodanno con Neruda , Il cuore precipitato. Tozzi poeta , Firenze secondo Aleksandr Blok , Il risveglio di Camillo Sarbaro , Dante, Catone e la libertà , Epifania con Eliot, Luzi e Pasolini , Giorgio Caproni, la madre-ragazza e il figlio-fidanzato , Il clown di Paul Verlaine , ‘Al freddo sapore di mela renetta’. Papini poeta , Rimbaud e il battello ebbro , Morire lontani. Cristina Campo , Cardarelli e la prova dell’anima , Bukowsky e la vecchia denti-storti , La conchiglia di Mandel’štam , Vuoi conoscere Mario Luzi? C’è un sito , D’Annunzio, Montale e il meriggio , Essere poeta. Florbela Espanca , Il fato e il fiume. Isabella Morra , La collina di Edgar Lee Masters , Gli operai di Sandro Penna , Il corpo e l’anima. Giovanni Raboni , Anniversario Carlo Betocchi 1899-2015 , Lucrezio e l’inno a Venere , Whitman e la voce della pioggia , Il naufrago di Giovanni Pascoli , Giorno della Memoria con Primo Levi , Il paese bruciato. Roberto Roversi
NOTIZIE DI POESIA 2012 , NOTIZIE DI POESIA 2013 , NOTIZIE DI POESIA 2014
© Riproduzione riservata