Profondo Rosso

Jarnone e la Caterina

E' proprio cambiato il mondo. Bella scoperta.

Sembra ieri (ma era invece il 1981) quando andai per la prima volta alla presentazione di una monoposto di Formula Uno. Ovviamente si trattava della Ferrari. C'era ancora il Vecchio. E bisognava prenotarsi per tempo, accidenti.

Era ieri, in senso cronologico e letterale, quando invece mi hanno informato che una certa macchina, la Caterina (vabbè, Caterham, o come diavolo l'hanno chiamata) sarebbe stata presentata 'on Twitter'.

Eeehhhh!

Figuriamoci se proprio io sono ostile ai new media, ai social network e balle del genere. Però, che ci volete fare, una insana diffidenza affiora sempre. La Caterina da studiare 'on Twitter'? E se uno, ohibò, avesse ancora il difetto di volersele vedere di persona le cose, occhio per bullone, sguardo per pistone?

Che fanno, mi eliminano con una iniezione letale?

Mah.

Ad ogni modo, la Caterina dovrebbe guidarla Trullone. Giunto ormai alla sedicesima, o giù di lì, stagione nei Gran Premi. Debuttò a Melbourne nel 1997 e ricordo ancora la faccia spaurita che aveva quando andammo ad intervistarlo, nel suo primo week end, sotto il sole d'Australia.

Secondo me, anche Jarno con l'era dei 'tweet' c'entra una mazza.

Ma non divaghiamo.

Volevo dire che, al netto di qualunque speculazione (così non scomodiamo il 2004 in Renault, le manipolazioni di Briatore, eccetera: mi dispiacerebbe turbare ulteriormente la carissima Occhi di Gatto, eh), volevo dire, sì, che Trullone da Alberobello è forse uno dei piloti più sottovalutati dell'ultimo ventennio.

Non esagero.

Io penso che Jarno avesse il talento per ottenere ben di più. Penso che se la Ferrari, tanto per restare in casa, avesse dato a lui le stesse occasioni che ha dato a Barrichello o a Massa, beh, probabilmente un italiano sarebbe tornato a vincere il mondiale. Non dico negli anni di Super Schumi, per carità. Ma dopo, magari, sì.

L'unica colpa che gli faccio è di aver ceduto alle comodità: doveva capire abbastanza in fretta che quelli della Toyota lo coprivano sì di yen, ma avevano zero possibilità di dargli una vettura competitiva al massimo livello. Trulli si è dolcemente lasciato anestetizzare dai soldi ed è scomparso dai radar, a prescindere dai suoi demeriti.

Saperlo a bordo della Caterina, boh. mi fa lo stesso effetto che mi farebbe sentire Pupo cantare 'My sharona'.

 

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