Alonso, la Ferrari e il figlio del Drake
Recentemente ho avuto modo di trascorrere un po' di tempo con Piero Ferrari.
Il figlio del Drake è il vicepresidente della azienda di Maranello ed è un po' anche la 'memoria storica' del Cavallino, visto che si occupa di automobili e di Gran Premi sin da quando era bambino.
Mi ha detto alcune cose che forse possono interessare la nostra platea, al netto di qualunque pregiudizio.
'...naturalmente è troppo presto per sapere come siamo messi, con la macchina, in vista del mondiale che andrà a cominciare in Australia. E' presto anche per i nostri avversari. Io credo si debba dare atto agli uomini del Reparto Corse di avere impresso un drastico mutamento a quelle che erano le consolidate abitudini progettuali, diciamo così, della Ferrari. In caso deprecabile di sconfitta, nessuno potrà affermare che ci ha fatto difetto la volontà di innovare.
Sui piloti, è tutto molto semplice. Ovviamente a Maranello abbiamo ingaggiato Fernando Alonso nella convinzione che sia il miglior manico in circolazione. E io penso che nelle due stagioni disputate a bordo della nostra vettura lo spagnolo abbia confermato quanto di buono immaginavamo sul suo conto.
Al tempo stesso, è ovvio che in Red Bull ritengano Vettel il più bravo ed è ovvio che in McLaren reputino Hamilton il numero uno. Sarebbe strano il contrario! Francamente io certi discorsi da bar li capisco poco. Ogni team fa le sue scelte e alla fine saranno i risultati a dare la risposta esatta. E qui si innesta un altro ragionamento.
Cioè, la differenza, nella Formula Uno moderna, la fa la macchina. Io ho una venerazione per Schumacher, ma non lo offendo se dico che con la Ferrari del 2004 il campionato lo avrebbe vinto anche un altro pilota. Stesso discorso per il Vettel del 2011: con la Red Bull della passata stagione, Schumi avrebbe conquistato il suo ottavo titolo, Raikkonen il suo secondo, eccetera.
Che significa questo? Significa che tra i top drivers le differenze sono minime, minime. Dunque, a chi fa la macchina spetta il compito di affidare al suo pilota l'auto più competitiva. Quindi non posso essere d'accordo con chi dice: ah, date ad Alonso una Rossa appena un po' più lenta della Red Bull e vedrete che vince lui. Non sono d'accordo perchè non è vero.
Vettel l'ho conosciuto, anche come persona. E' un campione, come lo sono Alonso, Hamilton, Schumi, Kimi. Spero che Fernando abbia in mano un mezzo che gli permetta di battere Seb. Altrimenti, riproveremo, ritenteremo, perchè noi siamo la Ferrari, non ci siamo mai ritirati, non abbiamo mai alzato bandiera bianca ed è per questo che tutti i piloti, compreso Vettel, coltivano il desiderio di guidarla, la nostra Rossa.