Profondo Rosso

Quando Montoya faceva fuoco e fiamme in F1

Le immagini del rocambolesco incidente del prode Ciccio Montoya in quel di Daytona mi hanno fatto tornare in mente un brandello di storia (recente, tranquilli) della Formula Uno.

Io sono di quelli, forse nemmeno pochi, che in 'Zorro', come lo chiamava Dave Letterman nel suo celebre programma tv, hanno creduto sul serio.

Me lo ricordo, quando arrivò nel mondo dei Gp, ingaggiato dalla Williams.

Allora la Williams era ancora un team grande non solo per le conquiste del passato.

Insomma, arriva Ciccio, cioè Zorro, e al debutto siamo a Melbourne, alba della primavera 2001.

Michael Schumacher neo campione del mondo con la Rossa.

E Zorro come si presenta, nel cuore dell'Albert Park?

Così: io ho vinto la Indy, io non ho paura di nessuno, Schumacher who?, cioè, toccherà a me mandarlo in pensione.

Risposta algida dello Zione: non rispondo a colleghi che non conosco. Peggio di una martellata sugli zebedei, eh.

Non che fosse una profezia destinata ad autorealizzarsi, però riconosco che il colombiano, con una grinta da killer, l'impegno ce lo ha messo. Aveva una curiosa propensione ai tamponamenti, ma erano peccati di inesperienza, va mo là.

Di sicuro non soffriva di alcun timore reverenziale.

Ed era pure tosto, Montoya.

Infatti l'ho visto vincere sia a Monza che a Montecarlo, vale a dire su percorsi assolutamente diversissimi.

Impulsivo. Facile all'ira. Vagamente ribaldo. Ma vero.

Nonchè, s'intende, inferiore a Schumi.

Però, come credo di avere già raccontato, una delle emozioni più intense in una vita da guardone degli autodromi fu il Gp d'Italia del 2003. Una sfida a tutta velocità tra il Ciccio-Zorro e il Vecchio Zio di Kerpen. Memorabile, davvero (risultato, dai, scontato, no?).

Mi pare di aver già sostenuto, in sede Cloggara, come e perchè, a mio parere, la carriera di Montoya in F1 si sia avviata ad un precoce tramonto proprio nel 2003, quando fallì la chance iridata e ci fu di mezzo una bandiera nera a Indianapolis, un episodio da moviolone.

Dopo, è successa una cosa curiosa.

Zorro, pardon, Ciccio, ha firmato un contratto con McLaren con un anno di anticipo.

Chi vi ricorda?

Ha funzionato?

No, perchè in McLaren c'era già Raikkonen e libero ognuno di trarre le conclusioni che preferisce.

Sia come sia, nel 2006 il colombiano ha varcato di nuovo l'oceano e ciao mamma.

A me è dispiaciuto. Ripeto: al suo meglio, Montoya era un soggetto molto, molto interessante.

 

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