Melbourne meno 5: Crocodile Dundee
Continua il Count Down. Melbourne meno cinque (laggiù sono avanti per il fuso).
In attesa del lungo viaggio, minaccio di inondarvi di post per riempire il vuoto della mia assenza (si fa per dire, eh).
Sono andato per la prima volta a Melbourne nell'ahimè remoto 1996.
Era il primo Gp all'Albert Park.
Era la prima volta di Schumi sulla Rossa
Era il debutto di Villeneuve junior in Formula Uno.
Ebbi la sensazione, in Australia, di assistere alla nascita di una nuova, epocale rivalità.
Mi sbagliavo: il figlio di Gilles era una meteora e se ripenso a lui abbinato all'Australia mi viene in mente il tragico episodio del 2001, una ruota che si stacca dalla sua Bar e la morte di un povero commissario di pista.
Poi, sempre nel 2001, quello strano episodio al giovedì.
Stavo per entrare al circuito. E vedo un ragazzo biondo intento a discutere, peraltro molto garbatamente, con un addetto ai controlli.
Il ragazzo insisteva: guardi che devo passare, sono un pilota, mi chiamo Kimi Raikkonen.
L'addetto ai controlli fu irremovibile. Il biondino era un perfetto sconosciuto, stava per cominciare l'avventura con la Sauber. E infatti dai box dovette arrivare Sauber, per farlo passare.
Con il trascorrere del tempo e il successo di questo Clog, alla fine ho capito.
L'addetto ai controlli, celato sotto un cappello da Crocodile Dundee, era un certo Abramo.
Sempre 2001. L'esordio assoluto di Alonso. Sulla Minardi. Era un adolescente, più o meno. Siccome non se lo filava nessuno, accettò di farsi curare il primo sito Internet da un giovanotto di origini italiane che lavorava per la Nortel, lì in Australia. Non durò molto, semplicemente perchè Alonso fece in fretta a diventare celebre e dunque non c'era più spazio per i rapporti esclusivamente, come dire, figli della simpatia.
E poi il 2005. Una prima fila in griglia che oggi suona incredibile: Fisichella e Trulli davanti a tutti. Mi avessero detto che i piloti italiani erano una stirpe in via di estinzione, beh, non ci avrei mai creduto. Anche perchè il Fisico vinse il Gp con la Renault e annunciò di candidarsi al mondiale. Esagerava.
Infine, il 2007. Pole, giro veloce e vittoria di quel tizio che nel 2001 fu bloccato all'ingresso da Abramo. Era l'avvio di una grande storia, dicemmo e scrivemmo tutti.
Talvolta si sbaglia anche quando si ha ragione.