Profondo Rosso

Ecco il mio Pagellone australiano (1)

Bene, bene.

Sono contento: vedo che fare i professori e spagellare vi piace!

Questo  format è definitivo: lo attueremo per ogni Gran Premio.

Però adesso tocca a me dare i voti. Spero di non irritare nessuno dei miei cattedratici Cloggari, comunque libero fischio in libero blog e va mo là.

Gentlemen, start your engines.

FERRARI, 4,5. Premessa. Rispetto alle disastrose profezie, il quinto posto di Alonso (autore di una grandissima gara, tipo quelle di Schumi tra il 1996 e il 1998) è persino decente. Positivo anche il fatto che i meccanici siano stati i più rapidi nei pit stop (un anno fa erano tra i più lenti). Ma poi c'è tutto il resto. Questa F 2012 è nata con mesi di anticipo in sede di progettazione, avendo la Rossa interrotto gli sviluppi 2011 nel cuore dell'estate. L'idea era quella di varare una monoposto audace e competitiva. Missione fallita, almeno per ora. Tra il giro più veloce di Button e il giro più veloce di Alonso, fatti a parità di circostanze, con strada libera davanti e poca benzina nel finale, c'è un secondo pieno pieno. Questo è il dato drammatico, frutto di carenze di trazione e di modesta velocità di punta. Cominciare un campionato stando sotto di un secondo è come partire in serie A con dieci punti di penalizzazione. Magari lo scudetto lo vinci, ma è durissima. Stando alle cose nostre, io mi ricordo la Rossa di Schumi del 1998. Ad avvio stagione era messa così, ma dipendeva sostanzialmente da una differenza di gomme. Qui un fattore 'esterno' non c'è. C'è il pilota, questo sì. Ma penso che per Alonso saranno augelli senza zucchero. Anche nel 2013, se posso esprimermi con disinvolta franchezza.

MASSA, voto algebrico, -3. Umanamente mi dispiace. E tanto. Lo conosco da quando era praticamente un ragazzino. So le sofferenze che ha patito (l'incidente del 2009) e le ingiustizie che ha incassato (il mondiale del 2008). Ma a tutto c'è un limite. Non esiste che tra lui e Alonso ci sia una differenza di prestazione tanto clamorosa. Nemmeno Din-Don-Dan (i meccanici lo chiamavno così, giurando si addormentasse di tanto in tanto sotto il casco) Irvine, rispetto a Schumi, era così catastrofico, nei suoi pomeriggi peggiori.

Io credo che Felipe abbia avuto poco coraggio. Quando Michael ha smesso e Todt (uomo intelligente, il Pinguino) puntò per la successione su Raikkonen, era normale che il brasiliano restasse, perchè comunque se la poteva giocare e da titolare in Rosso aveva speso appena un campionato. Ma nel 2009, quando gli hanno detto che arrivava Alonso e glielo hanno detto prima del botto di Budapest, lui doveva alzarsi e salutare, perchè se cambi Raikkonen e pigli un altro top driver, beh, significa che in Massa non ci credi per niente. Purtroppo è vero (penso a carriere di tanti altri piloti) che spesso i soldi e il posto di prestigio attenuano l'orgoglio. Ma questi sono i risultati. Se oggi si facesse un referendum tra i ferraristi sparsi per il pianeta, temo che il 99% chiederebbe la sostituzione immediata del brasiliano. Io ho già proposto Perez, dal profondo della mia ignoranza, visto che è legato alla Accademia maranellesca del Baldo. Non accadrà, ma The Smoking Gun, la pistola fumante che inchioda chi comanda a Maranello, sta altrove.

Cioè. Tu nel 2010 puoi mettere insieme Kimi (che ha già il contratto con la Ferrari e se ne fotte di qualunque partner) e Alonso (che in Ferrari sarebbe venuto comunque, perchè non aveva una alternativa altrettanto confortevole) e non lo fai?!? Non lo fai per vendere Fiat in Brasile, non lo fai perchè Fernando si ricorda di Hamilton in McLaren, non lo fai perchè Botin in Finlandia ha pochi sportelli  o non lo fai perchè da una vita ti credi più furbo degli altri (e invece non lo sei)?

RED BULL, 5. Beh, se uno pensa alla Ferrari il voto è basso. Se uno pensa alle ultime due stagioni è persino alto. Non dimentichiamo che già nel 2010, al netto di cappellate e rogne iniziali di affidabilità, i Bibitari avevano una supremazia schiacciante (vedi come riacciuffarono per i capelli un titolo che sembrava perso). Dunque, per la prima volta in ventiquattro mesi la Red Bull scivola di un gradino. Non è una catastrofe, già in Malesia non mi stupirei, considerato il circuito, se Vettel rimettesse davanti la macchina. Ma una certa epoca è finita ed è finita per merito della McLaren, che il Dio delle corse la abbia in gloria.

(1, continua)

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