Profondo Rosso

Sandokan, Kimi, l’Abate Faria e il povero Massa

Quando ero un adolescente, ahimè molto molto tempo fa, ho letto tutti i romanzi di Salgari ambientati in Malesia. Salvo poi scoprire il vero segreto della sua grandezza: non aveva mai messo piede quaggiù! E' il fascino dei grandi romanzieri: del resto, anche chi scrive di fantascienza immagina luoghi e mondi che non ha mai visitato.

Ma io qui in Malesia ci sono e dunque che cosa mi aspetto dal week end dedicato alla Formula Uno?

Cose da fantascienza!

Vediamo un po'. Novello Sandokan, mi inoltro nella giungla che circonda Sepang e sparo. Cioè, le sparo grosse.

1) La Ferrari non la vedo male. La vedo malissimo! Con i problemi che ha in termini di velocità di punta, non vedo come possa cavarsela sui rettilinei che ci sono qua. Se Alonso replica il quinto posto dell'Australia è un mezzo miracolo.

2) Massa è con le spalle al muro. Mi sono già espresso sull'argomento, in epoche non sospette. Adesso gli danno un telaio nuovo e auguri. A me pare il prolungamento indelicato di una mesta agonia, dopo di che mi auguro di sbagliare, spero con tutto il cuore di sbagliare, ma insomma...

3) Come direbbe Yanez mordicchiando un sigaro puzzolente, la vera questione del week end malese ruota attorno alla Red Bull. L'appannamento australiano era solo un caso? Uscendo dalla dimensione quasi 'cittadina' di Albert Park i Bibitari torneranno davanti? Di solito su questa pista non si bara e non si scherza, a parte inconvenienti determinati da improvvisi monsoni. Diciamo che per Vettel è una verifica molto importante.

4) Naturalmente, il punto precedente si lega al perfido Brooks, televisivamente reso da Adolfo Celi. Insomma, alla McLaren. La spettacolare esibizione di Melbourne ha molto ringalluzzito Brooks, pardon, Ron Dennis. Ho parlato con gente della McLaren e seraficamente mi hanno spiegato che credono di avere il mondiale in pugno. Cioè, lo perdono se commettono errori nello sviluppo della monoposto, ma sono convinti di avere scavalcato la Red Bull.

5) Ci sarebbe poi anche l'eterno fidanzato della Perla di Labuan. Intendo il Biondino. Ora, da dove venga la ritrovata competitività della Lotus è un bel mistero, se uno pensa ai disastri Renault del 2011, almeno da Montecarlo in poi. Raikkonen in teoria ha una bella opportunità ma prima della gara mi interessa verificarlo in qualifica, dopo il flop australiano. So che non ha perduto l'istinto del killer e minimo minimo me lo aspetto al quinto posto sabato sera.

6) Infine, mi incuriosisce molto l'Abate Faria, che con Salgari non c'entra ma con il Conte di Montecristo sì e se vogliamo tra Schumi e Kimi potrebbero spartirsi appunto i ruoli di Edmond Dantes e dell'Abate (oh, se non avete letto Dumas siete sempre in tempo, fidatevi). Dunque, il tedesco fa l'Abate Faria e io sono stato testimone sul luogo della sua più grande impresa di tutti i tempi, 1999 in Malesia, la vittoria regalata a Irvine, eccetera. Disse Todt, quella domenica, che se Michelone avesse potuto gareggiare solo per se stesso avrebbe doppiato tutti ed era la pura verità. Ora, la Mercedes sembra buona sul giro secco.

Come sarebbe bello se...

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