Sulle ramblas con Alonso
Credo che sulle Ramblas di Barcellona la Ferrari vorrebbe trovare non un tesoro, ma semplicemente un filo d'Arianna per uscire dal labirinto (sempre che io non stia sbagliando il riferimento al mito greco antico).
Mi spiego.
Di solito, chi va forte sul circuito catalano va poi forte praticamente ovunque.
Venendo da quattro Gran Premi nei quali il verdetto è sempre stato diverso, la gara spagnola diventa una sorta di punto di riferimento. Se tra sabato e domenica le correzioni apportate alla F 2012 non permettessero alla Rossa il sospirato salto di qualità, beh, allora l'agonia verrebbe ufficialmente proclamata, con imminente promessa di massima dedizione per la preparazione della monoposto destinata al 2013.
Nel giorno dedicato a Gilles, avevo avuto un po' di tempo per Alonso e Domenicali e per il Capostazione (del resto, Mazgiorg ha dato buca, ergo ero abbastanza libero).
Ho capito, da mezze frasi e lunghi sospiri, che in realtà in Ferrari nessuno ha certezze in tasca.
Fernandel ha avviato in anticipo una sorta di moratoria sulle aspettative collettive, visto che già al Mugello aveva spiegato di non aspettarsi miracoli sul Montmelò, immaginando semmai un cauto progresso, avanguardia di una evoluzione tutta da verificare da giugno in poi.
Non credo sia pretattica.
La mia impressione, in attesa di un controllo ravvicinato, è che Alonso sia destinato a correre in difesa anche in Catalogna.
Ciò premesso, per un ferrarista di rito raikkoniano quale io sono diventa inevitabile, in assenza di alternative rosse, tifare per Kimi.
Voglio il quinto vincitore su cinque Gp!
Da domani ne riparliamo.
Ps. Pare che il paragone montezemolesco tra il Biondino e Gilles sia stato suggerito a Ciuffo dal nostro Mazgiorg...