Profondo Rosso

La mia pagella di Monaco (1)

Bene, bene.

Vi ho letto, a proposito di Montecarlo.

Adesso tocca a me.

Andiamo con ordine.

1. ALONSO E LE CHANCES IRIDATE.

Voglio essere sincero. Sono piacevolmente sorpreso. Non da Fernando: da mesi sostengo, in ogni sede, che in carriera non ha mai guidato così bene. Lo stupore viene dalla macchina.

Mi spiego.

A Barcellona andava (vedi qualifica e anche gara).

A Montecarlo è stata più che dignitosa.

A quanto pare il metodo Fry (non proponiamo drastiche rivoluzioni, lavoriamo gara per gara, ottimizzando il prodotto e tentando di nasconderne i difetti) sta dando risultati consistenti.

Così stando le cose, preso atto dell'equilibrio regnante sovrano, con avversari che necessariamente si portano via punti, le chances iridate di Fernandel aumentano.

Prima lo quotavo al dieci per cento.

Ora mi spingo fino al 25. Ma non di più.

Montreal sarà ancora un teatro atipico, volendo. Ma dopo...

2. RAIKKONEN.

Ah.

Beh.

Boh.

Mah.

I miei lettori conoscono le mie convinzioni.

Sono, dichiaratamente, un ferrarista di rito raikkoniano.

Non cambio e non cambierò idea.

Dopo di che, nel Principato il Biondino è stato penoso.

Lasciamo da parte tutte le menate, comprensibili, sul muretto Lotus e bla bla.

Ma sabato Grosjean, che fino a prova contraria non è mica Fangio reincarnato, stava in seconda fila.

Il Santo Bevitore, non pervenuto.

In gara, nulla di buono da segnalare.

Sono dispiaciuto, confido nella riscossa e laicamente prendo atto.

4 in pagella, perchè l'onestà intellettuale è un pregio da difendere (o un difetto da non rimuovere).

Ps. Dico, se fosse andato così Alonso, con Massa davanti in qualifica e Fernando inabissato nelle retrovie in gara, cosa ci diremmo, amici raikkoniani?...

3. MASSA.

Stesso discorso (sulla onestà intellettuale).

Dai giorni di Melbourne io vado asserendo che la Ferrari deve cacciare Massa.

Umanamente una tale presa di posizione mi è costata, perchè conosco il ragazzo e gli sono persino affezionato.

Ma certe sue prestazioni sono state oggettivamente imbarazzanti.

Dopo di che, a Montecarlo Felipe sembrava Felipe. Il Felipe di una volta.

Tosto.

Competitivo in prova.

Veloce in gara.

In pagella gli assegno un 8 senza incertezze e aggiungo che se dovesse continuare così mi vedrei costretto ad una sincera abiura (anche perchè Perez, il mio candidato per la sostituzione, Gesummarria e ognissantti...)

4. LA POLE DELLO ZIO.

Nessun dubbio.

Al cento per cento, il sabato di Schumi è stato il momento clou del week end monegasco.

Mi sono emozionato e l'ho scritto.

Penso sempre che l'uomo sia simpatico come un crampo allo stomaco e una nartellata sui cocones, ma è un grandissimo.

Aggiungo che il destino talvolta è cinico nonchè baro, perchè se un Michelone del genere dopo sei Gp ha due punti in classifica (e lui non c'entra niente), ecco, la fortuna è notoriamente cieca, ma come cantava Freak Antoni è la sfiga a vederci.

Benissimo, purtroppo.

5. HAM E MCLAREN.

Il Nero ha ragione al 99%.

La McLaren, per ragioni che mi sfuggono, ha perso smalto.

La vera fotografia del valore McL, nell'immediato, la offrono le prestazioni di Button.

Hamilton lo capisco e lo giustifico.

E' incredibile che, su sei Gp, non abbia mai vinto.

Responsabilità del pilota non ne vedo.

(1, continua)

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