Profondo Rosso

Memorie canadesi

Ho tanti ricordi del Canada.

E di Montreal in particolare. E' una città adorabile, forse la più europea tra quelle del Nord America. Capisco Del Piero quando dice che New York ha un altro fascino, ma io nel cuore del Quebec ci sono sempre stato benissimo. E segnalo, a chi potesse, anche il respiro selvaggio delle montagne a due ore da Montreal medesima. Ci andavo con Tomba ai tempi della Coppa del Mondo di sci ed erano sempre esperienze emozionanti.

Curiosamente mi viene in mente, mentre scrivo, che parlo di cose canadesi e tanti miei amici stanno dormendo in tende canadesi.

Andiamo avanti.

Non ho mai capito, nel 1991, che cosa sia davvero capitato a Nigel Mansell durante l'ultimo giro. Il portentoso Leone stava vincendo. Rimase a piedi di botto. Molti sostennero (anche io, credo) che The Roaring Lion avesse mandato in stallo il cambio della Williams agitando le mani per salutare la folla festosa. Il sospetto ha sempre bruciato sulla pellaccia del Nigelone, tanto che ancora un anno fa, in una splendida intervista ad una tv inglese, si è preoccupato di smentire la diceria falsa e bugiarda.

Boh. Comunque, per la cronaca, la gara se la aggiudicò Piquet, con la Benetton di Flavio Not Yet Gregoracizzato Briatore.

Invece il Gp più bello che ho visto a Montreal è quello del 1998.

Fu una sensazionale impresa del Vecchio Zio, con la Rossa.

Impresa anche propiziata da puttanate del duo McLaren Hakkinen-Coulthard, ma vi assicuro che quella domenica Schumi guidò come un demonio incarnato. Fece pure una manovra delle sue, micidialmente intimidatoria, ai danni della Williams di Frentzen, il becchino di Moenchengladbach (un premio a chi mi spiega come si chiamano gli abitanti di Moencheneccetera). Forse da qualche parte deve esserci il video dell'episodio.

E ancora sono lieto di citare il teatrino in corsia box del 2008. Hamilton che tampona Kimi all'altezza del semaforo, con ciò regalando la prima (e purtroppo unica, finora) vittoria in carriera a Kubica.

Oh, ma ve la ricordate la scena immediatamente successiva al tamponamento?

Il Biondino esce dall'abitacolo della Ferrari e si avvicina alla McLaren. Alza una mano. Qualcuno in sala stampa dice: ahi, adesso molla un pappagno sul casco del Nero, per fargli notare la coglionaggine.

Invece il Santo Bevitore, con il braccio, indica a Lewis il semaforo.

E se ne va, schizzando vodka da tutti i pori.

E' per queste cose che io adoro Raikkonen.

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