Profondo Rosso

L’opposto week end di Fisico e Vale

Fino a prova contraria, Giancarlo Fisichella e Valentino Rossi hanno una sola cosa in comune.

Entrambi hanno patteggiato robuste pendenze con il Fisco italiano, saldando consistenti debiti con l'Erario.

Dopo di che, il loro ultimo week end è stato decisamente diverso.

Fisico, con una Ferrari, ha vinto la sua categoria alla 24 Ore di Le Mans.

Debbo dire che mi fa piacere, al di là della valenza simbolica del risultato.

Lo conosco da quando debuttò, tramite il solito Giancarlo Minardi, in Formula Uno.

Era il 1996.

Quanto eravamo giovani! Lui girava sugli aerei con certe rivistine che sarebbero piaciute a Eddie Irvine. E ho detto tutto, sibilerebbe Totò (non Di Natale, eh).

Probabilmente dai Gran Premi il romano ha ottenuto quello che meritava.

Su certe piste (penso a Montecarlo, ma non solo) era decisamente competitivo.

Su altre,  molto meno.

Credo abbia avuto la sua occasione,  in quel biennio 2005/2006 nel quale si calava nell'abitacolo della Renault di Briatore. E' onesto riconoscere, senza tante balle, che venne surclassato da Alonso. Poi, che a Briatore facesse più comodo la consacrazione dello spagnolo, per una infinità di motivi, è fuori discussione. Però Fernandel era più forte e stop.

Ci sta anche di aggiungere che, catapultato su una sgangherata Rossa nella parte finale del 2009, il Fisico rese omaggio al talento di Raikkonen. Sembra un dettaglio da niente.

Ma non lo è, per chi si sforza di rifiutare il pregiudizio.

Su Rossi, nono nella sua ennesima mesta domenica, ho l'impressione che ci siamo già detti tanto.

La cosa imbarazzante, anche per la Ducati e non solo per lui, è che Hayden gli stia così spesso davanti.

Tornando alla Honda nel 2013, come tutti immaginano, Valentino si esporrà al rischio ulteriore.

Perchè, in caso di nuove sconfitte, chi potrà mai giustificarlo ancora?

Auguri, comunque.

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