Profondo Rosso

Un testimone sul podio di Valencia

Varsavia.

Pancia dello stadio.

Fra qualche ora, Italia-Germania.

Ma non voglio parlare di pallone.

Semmai, ancora, del podio di Valencia.

Stamattina mi ha telefonato un amico che c'era.

Matteo Bonciani.

Già ferrarista con responsabilità per la comunicazione, fino al 2009.

Poi passato alla Fia, con analogo ruolo, alla corte di Jean Todt.

Bonciani è quel tipo tutto sudato e trafelato che forse notate alla fine di ogni Gran Premio, perchè tra le sue incombenze rientra anche quella di condurre sul palco delle cerimonie i primi tre classificati di un Gran Premio.

E domenica è stato lui a portare fin lì Kimi e Schumi, andando poi a recuperare Alonso disperso nel traffico dei tifosi.

Mi ha detto:

"Beh, sai che c'era una emozione particolare, a ridosso di quel luogo piccolo e rumoroso? Già noi dell'ambiente eravamo felici per il ritorno di Schumi sul podio, è una scena alla quale non eravamo più abituati. Michael è sempre molto affettuoso con me, si ricorda gli anni spesi assieme in Ferrari, mi parla in italiano e non è mai banale, anche se è vero che l'automobilismo per lui è una ossessione...'

'Poi c'era Kimi.

Kimi in apparenza è uno al quale non frega una beata mazza del resto del pianeta.

Invece non è vero.

Quando Raikkonen ha visto arrivare Stella sul palco, si è illuminato.Fosse arrivato il Dom, non so. Ma a Stella ha detto qualcosa di molto carino, di molto affettuoso. E Michael ha fatto la stessa cosa.

Io non so di chi sia stata l'idea di spedire Stella lì, con Alonso, Raikkonen e Schumi, piloti per i quali ha lavorato: ma è stata una trovata geniale.

Fernando, come sai, si è presentato per ultimo.

Piangeva come una fontana, lo giuro.

Non sono sicuro, ma deve essere stato Kimi a farlo ridere, perchè gli ha sussurrato qualcosa del tipo: dai piantala, che tanto il campionato lo rivince Vettel e tu l'hai capito benissimo...'

Fine del racconto.

Bella storia, eh?

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