Profondo Rosso

Italia-Spagna, dalla parte di Alonso

Come sempre, non vorrei parlare di calcio.

Ma mi rendo conto che è un po' dura!

Che dire?

Da un lato, sono uno che certamente non ci credeva. Mi vedevo già a Valencia, il 22 giugno scorso.

Dall'altro, beh, sono soddisfazioni: per un anno intero, tra il 2009 e il 2010, mi sono preso del fesso per avere sistematicamente sostenuto, in tv, che se un certo Lippi fosse stato lucido avrebbe portato Cassano e Balotelli in Sud Africa. Portò Iaquinta. Che è come dire posso far correre Hamilton ma preferisco Takagi, va mo là.

Se lo imparano i cinesi, garantito che fucilano l'ex ct in Piazza Tien An Men.

Ma non voglio parlare di calcio.

Quindi, trasformerò l'argomento con un agile capriola, degna delle acrobazie dell'amico del tabaccaio, insomma, sì, di Buffon.

Ecco qua.

Italia-Spagna dalla parte di Alonso.

Secondo voi.

Secondo voi, dati causa e pretesto, cosa è più facile?

Il titolo europeo degli azzurri?

O il mondiale di Fernandel?

Ancora.

Gli spagnoli non fecero il biscotto con i croati. E ora ci ritrovano in finale. Si pentiranno?

Alonso fece il biscotto ad Hockenheim, nel 2010. Si sarà mai pentito, visti i devastanti effetti sulla psiche di Felipe?

Il fine giustifica sempre i mezzi?

E' nato prima l'uovo o la gallina?

E' mai possibile che la Nazionale di calcio faccia ottime cose solo quando c'è uno scandalo nei paraggi?

Come ha fatto Bruce Springsteen a scrivere almeno 40 canzoni fantastiche?

Si capisce o non si capisce che sono suonato come un campanone del Brunelleschi, essendo rientrato a Cracovia alle ore 7 della mattina?

Sì, direi che si capisce.

comments powered by Disqus