Profondo Rosso

Se Bolt è anche permaloso

E adesso vai a cercare le parole, se ci riesci. Usain Bolt si impossessa definitivamente della Olimpiade londinese. Diventa il primo uomo nella storia a vincere, per due volte consecutive, i 100 e i 200. E rivela un tratto sconosciuto del suo carattere: ohibò, il Fenomeno è anche permaloso!

LA SCENA. Bolt ha dominato, sebbene sia stato costretto a spingere a tutta per resistere al tentativo di rimonta di Blake, l’erede annunciato che non vedeva l’ora di detronizzare il maestro. Prima dei Giochi, il rampollo aveva ribadito di considerare battibile il Maestro. Il quale Maestro, prendi su e porta a casa, se l’era legata al dito.

Infatti, mentre tagliava il traguardo in 19”32, nel delirio di un popolo che lo ha adottato e va in visibilio per qualunque suo gesto, si tratti di uno show da arciere o di una foto scattata proprio a Blake a orgia di gioia consumata in pista, ecco, sul traguardo, dicevo, Bolt proprio verso il connazionale si è girato. Rallentando pure un po’, ha portato l’indice alle labbra. Quasi a dire, se non a gridare: ragazzino, hai parlato troppo. La prossima volta, ricordati di frenare la lingua.

Permaloso, davvero!

LA GARA. Dentro lo stadio c’era una atmosfera surreale. Da attesa messianica. Ormai da Usain ci si attende qualunque prodigio. Un silenzio sacrale si è levato quando i finalisti dei 200 si sono appoggiati ai blocchi di partenza.

Naturalmente, Bolt non ha tradito. E’ l’uomo dei miracoli in servizio permanente effettivo. Prima di Londra, aveva detto: mi considererò una leggenda come Phelps solo se sarò riuscito a conquistare ancora l’oro sui 100 e sui 200.

Che cosa puoi opporre ad un Fenomeno con motivazioni tanto prepotenti? Solo il coraggio della disperazione. Guardate che Blake ha corso fortissimo e benissimo, come dimostra il risultato del cronometro (19”44), ma ha perso netto. Il 19”32 di Bolt era troppo. Nel paradiso giamaicano della velocità, come si diceva in casa Savoia, si regna uno alla volta. Messaggio ricevuto dal giovanissimo Weir (19”84), che ha completato il Triplete dei boys venuti dall’isola dell’allegria.

LE PAROLE. Dopo, Bolt si è attardato in pista per concedersi i numeri del gigione. Ha ‘perdonato’ Blake, abbracciandolo e fotografandolo. Ha voluto anche Weir in parata. E ha detto: ‘La missione è compiuta, anche se non ancora completa, resta la staffetta veloce, peccato per l’assenza di Powell, è stato il nostro leader per anni. Io sono felicissimo, amo Londra, l’entusiasmo di questa gente meritava di essere ripagato. Non c’è il record? Ve l’avevo detto, alla Olimpiade conta vincere. Blake? E’ giovane, imparerà, per ora è un bel numero due…’

Salvo doping, questo qui è il più grande nella storia dell’intera atletica leggera.

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