Profondo Rosso

C’erano a Monza un cinese e il Vecchio Zio

Una volta in aereo ho letto una intervista ad Arsenio Wenger, l'allenatore della squadra di calcio inglese dell'Arsenal.

Diceva Wenger: 'Con una base di quasi due miliardi di persone, è assurdo che in Cina non sia ancora emerso un Messi o un Ronaldo. Ma è solo questione di tempo e di istruzione tecnica'.

Adesso non sono in aereo ma a Monza.

Ho dedicato la mattinata a seguire il cinese. Lui, Ma Hua. In pista come tester della Hrt.

D'accordo.

E' ultimo in classifica.

A quasi sei secondi dal più veloce, il discendente della dinastia Ming, l'imperatore Schu-Ma-Cher. Il Vecchio Zio.

Eppure, è stato difficile non ricordare gli anni Ottanta.

Grosso modo, il ritorno della Cina comunista alle Olimpiadi.

All'inizio non erano competitivi, i nipotini di Mao.

Poi...

Chissà, magari io sarò già in pensione, ma può darsi che stamattina, qui a Monza, sia stato percorso il primo tratto di una strada che ha, come traguardo, un cinese campione del mondo di Formula Uno.

Why not?

 

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