Profondo Rosso

Alo, Vettel e la F1 dei complotti

Tempo di complotti!

Da quando Alonso si è permesso di sorpassare IN PISTA Vettel, poco dopo il tentativo vanificato dalla mossa difensiva del tedesco, rifiorisce la teoria della eterna cospirazione. La Fia sta aiutando lo spagnolo, notoriamente amatissimo da Jean Todt!

L’argomento è affascinante. Frugando nella mia memoria, ecco alcune teorie complottarde nelle quali mi sono imbattuto nel corso degli anni. E non sto inventando niente, sia chiaro.

SAN PAOLO 2007. Ancora oggi molti miei amici giurano che il mondiale di Kimi fu confezionato a tavolino. Così: dopo la spy story, la McLaren, punita ‘solo’ con una maxi multa, NON poteva assolutamente vincere il titolo piloti. Sarebbe stato un premio, immeritato, ai ladri. Dunque all’ultima gara a Hamilton venne ordinato di mandare in stallo il cambio, in modo tale da compromettere la sua corsa. Mentre Alonso, dietro promessa di futura assunzione a Maranello, sapeva di non poter sorpassare né Massa (gli sarebbe bastato) né Kimi. Facevano parte dell’intrigo anche il parcheggio del Nero nella ghiaia di Shanghai e il fuoripista di Fernandel nel diluvio giapponese. Tutto studiato. Geniale, no?

STAGIONE 2009. Complottone. Il doppio diffusore della Brawn era assolutamente irregolare. I tecnici della Fia avevano deciso che era appunto farlocco, ma Max Mosley, in lotta contro Ferrari e McLaren per motivi politici, impose il ribaltamento del giudizio. Così avrebbe umiliato gli avversari e si sarebbe garantito, Mosley, la conferma sul trono Fia. Button, con il Mangiabanane, ha vinto il campionato. Max ha perso il posto. Cospirazione riuscita a metà.

SADOMASO. Comunque, non fu forse un complotto orchestrato da Ron Dennis (ma non aveva perso il titolo del 2007 apposta?!?) a far scoprire le abitudini notturne di Max Mosley, al centro di uno scandalo planetario? Chi mandò le puttane con i cellulari a filmare le frustate? Risposta cospiratoria. Briatore.

SINGAPORE. E che dire di Nelsinho Piquet che va a sbattere volontariamente per favorire la vittoria di Alonso, uno notoriamente sempre al centro dei complotti e sempre tutelato dal potere (infatti non vince un mondiale da sei anni)? Beh, non era vero niente. Cospirazione postuma, per screditare Briatore. L’incidente fu del tutto casuale, Piquet padre si inventò la spiegazione ‘criminosa’ per permettere a Mosley, vendicativo al massimo, di sputtanare Flavione.

GLOCK. Via, lo sanno tutti. All’ultimo giro di Interlagos 2008, il pilota della Toyota, in pista sul bagnato con gomme da asciutto, rallentò paurosamente per permettere ad Hamilton di sorpassarlo e vincere il titolo. Glock era, da buon tedesco, d’accordo con la Mercedes, che dava i motori alla McLaren. Fece, nell’ultimo giro, lo stesso tempo di Trulli, che aveva la stessa Toyota con le stesse gomme. Trulli è abruzzese, non tedesco, ma la Mercedes, va da sé, ha molte filiali tra Pescara e Vasto.

ZONTA. E che dire del più grande sorpasso nella storia della F1 moderna? Spa 2000. Schumi sta per doppiare Zonta all’esterno, Hakkinen si butta all’interno e celebra l’impresa. Ah, ma c’era il trucco! Che ci faceva Zonta in mezzo alla pista, perbacco? Risposta: di lì a poco Zonta fu assunto dalla McLaren come collaudatore. Gli dissero via radio: fai la fetta di prosciutto nel panino e avrai un grande futuro. Forse gli hanno aperto una concessionaria a Lanciano.

Potrei continuare all’infinito, il bello delle teorie della cospirazione è che si alimentano da sole. Io, purtroppo, sono un ingenuo: mi sono accorto, invecchiando, che spesso le cose sono esattamente come appaiono…

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