Profondo Rosso

Sing Sing, si sta facendo notte

Ma quando arriva la notte...

La prima volta che ci presentammo a Singapore, nel fatidico 2008, fu tutto un fiorire di profezie.

Se funziona qui, ci dicevamo, avremo un sacco di Gran Premi by night.

E infatti si parlava di accendere lampioni a Sepang, di attaccare la spina a Melbourne, di impiantare potentissimi generatori di corrente nel deserto di Sakhir.

Uhm, siamo rimasti al buio.

La questione, chiamiamola così, potremmo ricondurla ad un sommario, stringente interrogatorio.

Ma a voi che guardate, la F1 di notte piace?

Ha un senso, almeno in termini spettacolari, o si tratta semplicemente di un mostruoso spreco di energia?

Ancora, per allargare il discorso.

Mancano 7 Gp alla conclusione del campionato.

Sedi, alla rinfusa: Singapore, India, Giappone, Corea, Usa, Brasile, Abu Dhabi.

Europa, zero.

Piloti in lizza per il titolo: uno spagnolo, un britannico, un finnico (God save Kimi) e un tedesco.

Paesi come Singapore o Abu Dhabi sono totalmente estranei alle suggestioni dell'automobilismo.

In Corea invece le macchine le sanno fare, ma per quanto abbiamo capito della Formula Uno se ne fregano.

Idem negli Usa, ovviamente per ragioni diverse (l'idea nord americana delle corse non coincide minimamente con l'approccio 'old style' di noi europei).

In generale: ne vale la pena?

I soldi (di Singapore, Abu, eccetera) giustificano tutto?

Ma quando questi nuovi ricchi saranno affascinati da un altro giochino, cosa resterà della Formula Uno?

E c'entra forse qualcosa, questo tipo di strategia' commerciale', col fatto che, almeno in Europa, la F1 ha perso un'intera generazione, perchè sotto i 20/22 anni di età gli appassionati veri sono pochini?

Si sta facendo notte...

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