Profondo Rosso

Goodbye, mister Coulthard

David Coulthard ha annunciato il definitivo addio alle competizioni su quattro ruote.

L'ho conosciuto bene e forse un saluto se lo merita.

Dave è stato al volante della Williams e della McLaren, nella fase più intensa della sua carriera in F1, quando entrambi i team rappresentavano il top, o quasi, del settore.

Non ha mai vinto il mondiale.

Ciò nonostante, mica era un pippone.

E mi interessa rammentare una cosa poi dimenticata, perchè il flusso del tempo tutto sommerge.

Estate 1995.

La Ferrari annuncia l'arrivo di Schumi.

Schumi, insieme a Todt e ovviamente a Montezemolo, ha diritto di scelta del compagno di squadra (eh, solo gli ingenui possono pensare che certe cose in Ferrari un tempo non accadessero).

E sceglie Coulthard, che all'epoca stava ancora in Williams.

Dave è entusiasta.

Facevano test a Imola, nel cuore dell'estate.

Io vado e lo intervisto per i giornali, come futuro partner di Michelone.

Tutto a posto?

Niente in ordine.

Infatti salta fuori un vecchio accordo tra Dennis e Coulthard. L'algido Ron si impunta e non libera lo scozzese.

Morale: in Ferrari arriverà Irvine.

Cito l'episodio (e l'intervista, nella quale Coulthard spiegava che sarebbe stato felicissimo di piantare bandiera in quel di Maranello) perchè il destino ha voluto che tra Coulthard e Ferrari (e Schumi) maturasse un episodio indelebile.

Spa'98.

La famigerata collisione tra Michael e lo scozzese. Sotto un diluvio. Con Schumi che si apprestava a doppiare il pilota della McLaren.

Io ho sempre sostenuto (e sostengo ancora oggi) che Coulthard si prestò ad una manovra sporca. Tirò insomma un trappolone al tedesco, che stava contendendo al suo compagno Hakkinen il titolo iridato.

La furibonda reazione di Schumi, nell'immediato, mi confortò nella mia tesi.

Ma è acqua passata.

Preferisco, per chiudere, citare l'ammirazione per il coraggio di David, quando un week end si presentò a Barcellona per correre il Gp, sebbene fosse reduce da un incidente aereo che aveva provocato vittime.

Non è stato un Campione con la maiuscola, mr. Coulthard.

Ma nemmeno era un tipo indifferente.

Del resto, per non passare inosservato, andava sistematicamente in giro con fidanzate strepitose...

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