Profondo Rosso

Quella domenica ad Abu Dhabi

Sono uno specialista in titoli Ferrari persi all'ultima gara.

Anche se, in verità, il dispiacere più grosso lo provai a Suzuka 2006, che era la penultima tappa del mondiale. Vero che aritmeticamente a Schumi restava una residua chance per il Brasile, ma sapevamo tutti che si trattava di una pia illusione.

Comunque.

Jerez97.

Suzuka98.

Suzuka99.

Interlagos 2008.

E poi Abu Dhabi 2010.

E chi se la scorda, quella domenica lì?

I festeggiamenti erano pronti. Re, banchieri, emiri, presidenti, manager. Aspettavano solo la bandiera a scacchi.

La stanno ancora aspettando.

Naturalmente c'era il sole, ma ormai era buio quando Vettel andò a prendersi la corona.

Credo che tante cose siano cambiate, nel cuore del deserto, su un'isola artificiale, nel guappesco splendore dei miliardi in petrodollari degli sceicchi.

Ho sostenuto, all'epoca, che secondo me Alonso avrebbe potuto respingere l'invito del muretto. Lo spagnolo rientrò sciaguratamente ai box, per 'copiare' Webber.

Roger, we copy.

Mi hanno poi spiegato che invece un pilota, mentre guida, è costretto a fidarsi ciecamente delle segnalazioni che riceve dai box.

Mah.

Di sicuro fu un autogol spettacolare, enorme, dalle devastanti conseguenze.

Tanto per cominciare là nel deserto Vettel si liberò da qualunque, ipotetico complesso di inferiorità nei confronti di chicchessia. Riacciuffò il mondiale per i capelli e se lo meritava anche, per carità.

Poi ci fu lo sconquasso delle strutture interne Ferrari, con Dyer nei panni dell'agnello sacrificale.

Ovviamente, senza quella 'chiamata' balorda, presumibilmente Fernando si sarebbe laureato campione, tutti avrebbero osannato la saggia gestione del Dom e molte paranoie ex post, tuttora tracciabili nel presente della Rossa, ce le saremmo risparmiate.

Mi ricordo la notte della domenica, ad Abu Dhabi.

La sensazione, fortissima, che per la Ferrari di Alonso la salita fosse appena incominciata.

Non è ancora finita. E non per colpa di Petrov.

'Solo chi è stato nella più profonda delle vallate può capire quanto magnifico sia ritrovarsi sulla vetta più alta' (Richard Nixon, dal discorso di addio ai suoi collaboratori nel giorno in cui lasciava la Casa Bianca travolto dallo scandalo Watergate)

comments powered by Disqus