Profondo Rosso

Quattropalle e un soldo

E' una lunga notte, per i miei amici che lavorano come volontari per la campagna di Barack Obama.

Siccome stanno chiudendo i seggi nel Nevada di Capitan Miki, rispondo qui ad una serie di domande indirizzate a me medesimo dal cloggaro Quattropalle.

Quattropalle è il mio Stramaccioni personale. E' un bravo ragazzo e si farà. Mi sta simpatico e desidero evitargli il rischio di far la fine di un Marzullo qualunque, del tipo 'si faccia una domanda e si dia una risposta', pericolo moltiplicato dal mondo Internet.

Dunque, nel post precedente (il Pagellone e le Dune), l'ottimo Quattropalle chiede quanto segue (semplifico i quesiti per mia comodità, mentre hanno chiuso anche i seggi dello Iowa).

1) In caso di sconfitta nel mondiale piloti ci saranno, in casa Ferrari, ricadute interne? Il team resterà coeso o ci saranno conseguenze per le pubbliche esternazioni di insoddisfazione palesate da Alonso?

Risposta. Mah. Vediamo se capisco bene il senso dell'interrogativo. Io sono spiccio: vuoi sapere se salta Domenicali, in caso di tris di Vettel? Secondo me, no. Montezemolo ha ripetutamente espresso il suo appoggio all'erede di Jean Todt. Inoltre nell'arco della stagione la Rossa è stata in lotta per entrambi i titoli iridati, aritmeticamente lo è ancora, a due gare dalla conclusione. Nella logica del presidente, una Ferrari competitiva in F1 è una Ferrari che si batte per il mondiale, esattamente come accaduto, a prescindere dall'epilogo, nel 1997-98-99-00-01-02-03-04-06-07-08-2010 e 2012.

Se invece Stramaccioni-Quattropalle indaga sulla sorte di questo o quel tecnico, beh, qui è normale immaginare avvicendamenti, pure nel caso di trionfo finale di Fernandel. Mi sorprenderei del contrario (e non ci trovo niente di scandaloso, eh).

2) All'interno della Scuderia ci sarà lo stesso clima che a Maranello si creò dal 1996 in poi, fino alla conquista del primo titolo firmato Schumi nel 2000?

Risposta. Avendo vissuto la crescita esponenziale del Dream Team di allora, intuisco (forse) il retropensiero dell'interrogante. Azzardo una interpretazione: probabilmente Alonso non è Schumi, che fu un uomo squadra a tutto tondo.

Ciò premesso, per amor di verità rammenterò alcune cosucce. La prima. Schumi arriva a Maranello all'alba del 1996 e non è che trovi di suo gradimento tutto quello che vede e tutti quelli che incontra. Non facciamo della agiografia e a me non garba spacciare balle. Infatti dopo dodici mesi convince Todt e il pres a portare in Italia Byrne e Brawn (più altra gente 'minore' di estrazione Benetton). E qualcuno, ad esempio il mio amico Ascanelli, viene dirottato altrove, extra F1. In pratica il tedesco ottenne di creare un team a sua immagine e somiglianza. Fece pure bene, intendiamoci.

Seconda cosa. Alonso non ha fatto nulla di tutto questo, finora. Nel senso che evidentemente o non aveva un progettista e un dt di sua esclusiva fiducia (Fry per lui non è quello che Brawn è stato per Michael, mi pare ovvio ) o non è riuscito a farsi prendere chi voleva, eccetera. In tre anni sono saltati, da ruoli importanti che occupavano, Dyer e Costa.

In tre anni Schumi fece rotolare molte più teste, visto che fece assumere il progettista e il direttore tecnico. Tombazis era già a Fiorano quando è arrivato lo spagnolo, giusto per fare un esempio.

3)  Come prenderà la sconfitta l'azionista di riferimento, cioè la Fiat, considerate le dispendiose acquisizioni di tecnici provenienti dall'esterno?

Risposta. Non sono il mago Otelma (accostato recentemente da Della Valle a Marchionne), non conosco le intenzioni di Marchionne. Fiat ha quasi il novanta per cento della Ferrari, può decidere come meglio crede. A me risulta che Ferrari sia l'unica azienda italiana del gruppo torinese a guadagnare un sacco di soldi (vedi ultimi bilanci). Poi uno può benissimo dire: sì, la Ferrari di Montezemolo è la gallina dalle uova d'oro ma siccome arriva seconda nel mondiale piloti (seconda, non ultima) allora cacciamo Caio, Tizio, Sempronio e magari chiudiamo pure l'intero reparto corse. Non la troverei una mossa intelligente, ma never say never again, nella vita. Ho visto di peggio, a certi livelli.

4) Infine. E' stato opportuno sbandierare al mondo la presunta inadeguatezza della galleria del vento di Maranello?

Risposta. Il primo a parlarne per primo in pubblico fu Aldo Costa, non ricordo se alla presentazione dell'auto 2010 o 2011. Nella circostanza Costa spiegò che ormai la Ferrari 'noleggiava' spesso analoga struttura della Toyota a Colonia, proprio perchè c'erano discrepanze tra i dati forniti dalla galleria di Maranello, progettata da Renzo Piano nella seconda metà degli anni Novanta, e le risultanze della pista.

Tale argomento è stato ciclicamente riproposto.

Dovevano stare zitti?

E' una scusa per giustificare l'inferiorità nei confronti dei progetti studiati da Adrian Newey?

Non lo so.

Francamente, la materia non mi sembra così affascinante. Sarei più contento di sentirmi dire, dai vertici di Maranello: abbiamo sistemato tutto, ora la galleria del vento funziona alla grandissima.

Spero di avere appagato Quattropalle/Stramaccioni, al quale mando un ideale saluto dal Wisconsin. Va mo là.

 

comments powered by Disqus