Profondo Rosso

Il saluto di Otelma a Schumi

Ho incontrato Schumi.

Per caso.

Dovevo portargli i saluti di Otelma, il cofondatore di questo Clog.

Dubito abbia capito, comunque ha sorriso.

Un sorriso mesto.

C'è molta tristezza, inutile che ce lo stiamo a nascondere, in torno a questo addio-bis, presumibilmente definitivo, del Campionissimo.

Voglio dire: presi come siamo dalle gufate pro e contro Vettel/Alonso, ecco, stiamo un po' tutti dedicando scarsa attenzione al congedo del marito di Corinna.

Che peccato.

Non doveva finire così.

Soprattutto per chi ricorda la commossa eccitazione del 2006. Quando, allora sì, proprio in quel di Interlagos, si aveva la sensazione di assistere ad un evento storico.

E non si trattava, con rispetto parlando, del mondiale numero 2 di Fernandel.

Credo che Schumi (anche se ovviamente non me lo ha detto, anche se in pubblico continua a riptere di essere contento della scelta comp0iuta a fine 2009), credo, dicevo, che sia invece molto pentito.

Immagino che domenica, alla partenza, gli attraverseranno il cervello i flash back di tre stagioni inutili. Non per sua colpa. Non è stato lui a mancare.

Anzi, se avessimo il tempo di ragionare gara per gara, nel triennio disastroso chez Mercedes, probabilmente ci accorgeremmo che il pilota c'era ancora. Solo che gli mancava il mezzo per esprimere l'eternità del suo talento.

Condivido le parole da innamorato che il già citato Otelma, oggi lontano dalla F1 perchè per lui insignificante senza uno Schumi protagonista, mi ha affidato perchè fossero appunto riferite al diretto interessato.

Eccole.

Avesse avuto l'auto di Vettel, in queste tre stagioni, domenica Schumi festeggerebbe il decimo titolo iridato...

Ps. E adesso, sotto di nuovo con le Macumbe daa week end!!!

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