Profondo Rosso

La vera lettera della Ferrari alla Fia

Grazie ai miei potenti mezzi di controinformazione, sono riuscito a reperire una copia della Lettera che la Ferrari ha indirizzato alla Fia a proposito del Bandierone-gate.

La riproduco di seguito, certo di fare cosa gradita ai miei quattro o cinque seguaci.

'Gentili signori della Fia.

Punto. Punto. Punto. Punto.

Ma sì, abbondiamo, Nessuno pensi che siamo provinciali, anche se viviamo a Maranello e mica a Londra.

Avete capito bene?

Punto. Punto. Punto. Punto.

Cioè voi dovete togliere quattro punti al tedesco e non se ne parli più.

Non c'è dunque da parte alcuna intenzione di fare pubblicità subliminale all'ultima auto di successo prodotta dal nostro azionista di riferimento.

Come avrete ben capito, gentili signori della Fia, noi non faremo alcun reclamo.

E scusate, ma abbiamo già preso Vettel e lo sanno tutti e voi ci chiedete se è nostra intenzione presentare un ricorso ufficiale?!? Guardate che noi non stiamo mica a riempire le lattine di Red Bull con il lambrusco.

Ora, che c'è poi di strano in questa nostra lettera?

Non ricordate quante ve ne abbiamo scritte su sollecitazione di Schumi?

Quella sul berillio nei motori Mercedes.

Quella sul terzo pedale McLaren.

Quella sulle gomme Michelin spiattellate nel 2003.

Michael chiedeva e noi si scriveva.

Allo stesso modo nel 2007 vi abbiamo scritto molte lettere per far piacere a Kimi, quando c'era di mezzo la spy story.

Perchè dovremmo scrivere lettere pro Schumi e pro Kimi e non dovremmo scriverle pro Alonso?

Il poverino ci bombarda di tweet, ma dovevate sentire cosa ci urlava il tedesco ai bei tempi e che rutti ci sparava il finlandese. E noi giù a scrivervi lettere. A loro beneficio.

Ne facciamo una per il Samurai delle Asturie e non va più bene?

Che mondo. Che modo di ragionare.

Comunque, siamo sereni, come dice sempre il leader di Italia Futura. Lui, il capostazione.

Settecentomila euro, che la banca del Santander ci passa alla settimana, scusate se sono poche.

Dopo di che, abbiate pazienza.

Ma com'è che quando il nostro capo dell'epoca, oggi vostro presidente, vi scriveva le lettere citate ci davate sempre ragione e adesso che l'ex nostro capo è appunto il vostro presidente ci date sempre torto?

Non ha ricevuto forse per intero la liquidazione? E quel Matteo Bonciani, passato anche lui dalle nostre parti, com'è che sempre così tempestivo nel dire che le nostre lettere, oggi, sono inutili nel contenuto e nella forma?

Ci teniamo comunque a precisare che il nostro ex campo, oggi vostro presidente, è l'unico, come mittente o come ricevente di lettere, ad avere sempre ragione.

Mah.

La liquidazione a noi risulta che gliela abbiamo pagata.

Settecentomila euro per ogni passato alla Ferrari, scusate sono poche.

Tutto ciò premesso, noi amiamo Vettel e chi se ne frega delle bandiere.

Buon Natale.

Indistintamente vostri, i fratelli Caponi di Maranello, che poi saremmo noi, cioè Stefano Domenicali e Leo Turrini

 

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