Profondo Rosso

L’Italia 2013 vista da Zanardi

 

Come alcuni probabilmente sanno, Alex Zanardi è un caro amico.

Gli ho chiesto di raccontare le sue sensazioni di italiano (e che italiano!) all'alba di un anno che, per il nostro Paese, si annuncia particolarmente complicato (eufemismo).

Ecco cosa ci siamo detti.

‘L’altra sera ho seguito anche io il discorso di Napolitano. Mi è piaciuto moltissimo’.

Cosa ti ha colpito, nelle parole del Presidente?

‘Il fatto che, con spirito non partigiano, abbia segnalato l’esigenza di uno sforzo comune davanti ad una crisi che tocca la vita di ognuno di noi’.

Alex Zanardi ha cominciato il 2013 sciando sulle nevi di Asiago. Gli eventi della vita lo hanno trasformato: era un campione dell’automobilismo, è diventato un simbolo di resistenze alle offese del destino. Eroe della Paralimpiade, dove spingendo una hand bike ha vinto due medaglie d’oro e una d’argento, è il personaggio giusto per immaginare le sfide di un anno che non si annuncia facile.

‘Ma io rifiuto l’etichetta di esempio. Banalmente, credo che ogni essere umano possa essere tale, se ricorda a se stesso che la vita merita di essere goduta comunque. A prescindere dai disagi’.

Tanti pensano che all’Italia servirebbero molti Zanardi. Anche in politica.

‘Ringrazio, però non sarebbe il mio mestiere. Almeno, non ora. E poi, stiamo attenti, da cittadini, a non cadere nel solito equivoco’.

Quale equivoco?

‘Vedi, io penso che la politica non debba essere un premio per qualcosa che si è realizzato in altri settori, in ambiti diversi dalla cosa pubblica. La politica è una cosa alta, è o dovrebbe essere al servizio del bene comune…’

Ma noi siamo il Bel Paese delle Minetti e dei Fiorito e l’elenco potrebbe continuare, caro Alex.

‘Infatti la prima cosa che come italiani dovremmo pretendere da noi stessi è la ribellione ai cattivi costumi. Ai modi di vivere che contrastano con l’etica. Con il senso morale’.

Rischiano di essere soltanto belle parole.

‘No, invece. Ribelliamoci alla dittatura dei furbi! Smettiamola di pensare che chi froda e chi frega il prossimo è migliore di chi non lo fa. Come nazione, secondo me, è da qui che dovremmo ripartire. Da una nuova consapevolezza. Anzi, dal giuramento di Ippocrate!’.

Prego?

‘Hai capito bene. I medici sono tenuti a rispettare il giuramento di Ippocrate, in nome di onestà e trasparenza. Bisognerebbe studiare una cosa del genere per chi fa politica. La politica non può essere una sistemazione, un posto sicuro. Vuoi occuparti della cosa pubblica? Impegnati a lavorare seriamente per l’interesse collettivo, ovviamente difendendo le tue opinioni’.

Questo sembra quasi un programma di governo e quasi quasi sarebbe il caso di nominarti senatore a vita, egregio Zanardi da Castelmaggiore in provincia di Bologna.

‘Non scherzare, dai. Vedi, un’altra cosa che servirebbe a noi italiani è uno scatto d’orgoglio. Non piangiamoci addosso. Il potenziale di cui disponiamo è enorme. Sfruttiamolo. Prendendo esempio non da me, ma dalla cultura dello sport, in generale’.

Sarebbe a dire?

‘Lo sport è educazione alla vita. Lo sport ti trasmette quotidianamente una lezione di comportamento, di etica. Puoi vincere o puoi perdere, ma devi essere onesto con te stesso e con gli altri, avversari compresi’.

Tu sei conosciuto in tutto il mondo. Se un americano ti chiedesse un pronostico sul futuro del Bel Paese, come risponderesti?

‘Scommetterei sull’ottimismo. Per troppo tempo l’Italia è stata condizionata da modelli negativi. Ma stiamo voltando pagina. Te l’ho detto, siamo un popolo con risorse formidabili. Tiriamole fuori. Valorizziamole. Senza aver paura del futuro, che è già qui’.

Sei sicuro che non ti piacerebbe fare il ministro?

‘Ognuno deve fare ciò che sa fare. Io, appunto, corro con la hand bike, la bici spinta con le braccia. Quando mi tagliarono le gambe, nel 2001, non immaginavo cosa mi riservava la vita. Sono andato a scoprirla, pensando al sorriso di mio figlio e all’amore di mia moglie’.

Beh, mica ti è andata male.

‘Mai smettere di guardare avanti, amico. Sai cosa ho in mente adesso?’

Palazzo Chigi?

‘La 500 Miglia di Indianapolis. Non l’ho mai corsa. Sto studiando il progetto. Se tutto funziona, nel  2014 mi vedrai alla partenza. Non con l’hand bike, con una monoposto…’

Zanardi, l’Italia che va. Nonostante tutto.

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