Profondo Rosso

Ferrari 2013, perchè ci credo

Qui Nostradamus.

Passiamo ora ad esaminare gli elementi che inducono a guardare con fiduciosa speranze alle prospettive Rosse per il 2013. L'ottimismo della volontà può prevalere sul pessimismo della ragione.

1) Alonso.

2) In effetti, tolto l'amico Re Minosse, tutti pensano che Fernando sia al top della carriera. Bene come nel 2012 non aveva guidato nemmeno nel biennio iridato chez Renault. Persino un pezzo grosso della Red Bull, in quel di Interlagos, mi ha candidamente confessato: noi sappiamo benissimo che senza lo spagnolo Vettel avrebbe vinto in carrozza non solo nel 2011, ma anche nel 2010 e nel 2012.

Nel presente Alonso è motivatissimo. Sa che la clessidra del tempo non fa sconti. Si sta lentamente ma inesorabilmente immedesimando nella figura di Schumi, che di anni a Maranello dovette spenderne cinque prima di salire sul trono. Lui spera di farcela in quattro...

3) Finalmente è stato risolto l'equivoco della galleria, chiudendola. Da alcune stagioni la Ferrari conviveva con una situazione bizzarra. Usava la galleria 'casalinga', poi confrontava i dati dell'aerodinamica con quelli riscontrati nell'impianto Toyota di Colonia. La diversità dei risultati mandava in tilt lo staff di progettisti e ingegneri, con le conseguenze malinconicamente note.

Ora è stata spazzata via qualunque ipotesi di mal funzionamento. Contano e valgono solo i dati di Colonia. La struttura è la stessa usata dalla McLaren. Fine dell'incertezza ma anche fine degli alibi.

4) Non è detto che i cervelloni Rossi siano inesorabilmente inferiori ad Adrian Newey e al suo staff. Non è detto perchè qualcosa di originale e di buono (vedi sospensione anteriore) sulla vettura del 2012 c'era. L'intervento Fia sulle regole, in teoria tale da eliminare strampalate interpretazioni in stile furbetti del quartierino, oggettivamente è un assist alla Ferrari.

5) Nel 2012 l'organizzazione Rossa (gestione strategica, pit stop, eccetera) è stata la più efficiente in assoluto. Qui la Ferrari dovrebbe avere acquisito un vantaggio non indifferente, nel contesto di un campionato prevedibilmente equilibrato.

6) Jean Todt ha fatto sapere che non saranno più tollerati magheggi al limite. Cioè non dovrebbe più accadere che una macchina, valutata irregolare in certi aspetti, venga 'amnistiata' con la promessa che dalla gara successiva si adatterà al vero spirito delle norme. Non sarà certo la Ferrari a rimetterci.

7) Hamilton ha lasciato la McLaren e a Maranello sono convinti che la McLaren perderà in competitività. Ciò significherebbe restringere la partita a un duello Vettel-Alonso, con un incremento di probabilità per il pilota più consistente in termini di regolarità di rendimento.

8) Massa ha recuperato lo smalto. Il suo finale di stagione è stato magnifico. Avere due macchine davanti modifica lo scenario complessivo, togliendo Alonso dalla maledizione dello splendido isolamento.

9) In qualifica il Drs potrà essere azionato soltanto negli stessi punti 'da Gran Premio'. La Ferrari, che in qualifica sembrava spesso un cinese costretto a tradurre un testo in lingua araba, quanto meno non sarà danneggiata dalla innovazione.

10) Conviene comunque sempre sperare che il Dio delle corse sia ferrarista.

(2, continua)

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