Profondo Rosso

Mercedes 2013, perchè non ci credo

Qui Nostradamus.

Vi trovo in forma, eh.

Mi dedicherò ora ai motivo per i quali NON credo in una Mercedes vincente nell'anno del Signore 2013.

1) Anzi tutto c'è un elemento sentimentale. Sarebbe il colmo se, dopo aver preso in giro per tre anni il Vecchio Zio, trasformando Schumi in un monumento sul quale far defecare i piccioni, sarebbe il colmo, dicevo, se appena ritirato il marito di Corinna questi qui si mettessero a viaggiare stile palla di cannone. Non ci sto, come disse un inquilino del Quirinale ai tempi della mia giovinezza.

2) In casa Mercedes hanno coltivato la pianta dell'equivoco. Mi spiego. Ross Brawn NON ha mai progettato le macchine. E' sempre stato un geniale esecutore di idee altrui (di Byrne, in particolare). Lo stesso colpaccio del 2009, con la macchina che portava il suo nome, fu frutto di una trovata clamorosa (parlo del doppio diffusore) di uno sconosciuto ingegnerino della Honda, un giapponese piccolo piccolo che partorì l'idea quando ancora la scuderia era di proprietà dei giapponesi.

3) Aggiungo che il Mangiabanane talvolta pare vagamente bollito. Straricco, ma bollito.

4) Non ho capito bene chi, tra il amico Costa e altri pezzi da novanta stipendiati Daimler Benz, sia l'effettivo responsabile del progetto 2013.

5) A Stoccarda forse fumano peyote e divorano funghi allucinogeni. Ma come si fa ad affidarsi a Lauda? Per carità, niente da dire sul pilota, un grandissimo al quale si legano i ricordi della mia adolescenza (e anche, in veste di cronista, il mio primo ingresso in pista a Fiorano, settembre 1976). Ma da manager, in F1, Niki è stato un disastro. Consulente in Ferrari, fu la prima vittima della rivoluzione Todt (e chiedetevi perchè, già che ci siete). In Jaguar ha fatto ridere. Adesso gli hanno messo in mano l'investimento Mercedes per la Formula Uno. Va bene che Berlusconi vuol fare il ministro dell'economia nel prossimo governo, ma qui si esagera.

6) Non mi sembra che Hamilton sia tremendamente motivato. Forse è una tattica, ma presentarsi in Mercedes dichiarando: so già che per almeno un paio d'anni la vittoria me la scordo, boh, è una pretattica affascinante oppure siamo davanti al classico caso di rassegnazione preventiva.

7) Sapete che considero il Nero, a parità di condizioni, il miglior manico in circolazione. Però la F1 post moderna non è più quella di Lauda (e di Prost e di Senna). Il talento del pilota, nello sviluppo delle vetture, è ridotto praticamente a zero, causa assenza di test in pista. Schumi lo ha dolorosamente imparato a sue spese, nell'infelice triennio. Quindi, se ad Ham danno una macchina da nono posto, lui magari arriva settimo perchè è bravo, ma non vince. Per due anni, appunto.

8) Bisognerebbe capire la filosofia a lungo termine della Daimler. Sono in F1 per restarci? Oppure è vero che con il Nero giocano l'ultima carta, avendone gli azionisti le tasche piene dell' investiumento corsaiolo e protestando i sindacati per spese non giustificabili in un contesto di settore esposto a molti rischi, perchè se la Cina frena i costruttori tedeschi di automobili sono attesi da periodi non semplici?

9) Non ho ancora capito la vera dimensione di Nico Rosberg.

10) Insomma, sono tanti i buoni motivi per non crederci...

(continua)'

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