Quella prima volta in Malesia
Sono andato per la prima volta in Malesia nell'autunno del 1999.
E' stata una delle esperienze più belle, nella mia carriera di guardone da autodromi.
Infatti il da me amatissimo Michael Schumacher disputò, in quel week end, la più grande gara della sua vita.
Senza vincerla.
Prima di partire per Sepang, era scoppiato un casino da Quarantotto risorgimentale.
Schumi, reduce dallo schianto di Silverstone, fece un test al Mugello.
Era un lunedì, se non ricordo male.
Alla fine delle prove, ci convocò in sala stampa e disse: ah, non sto ancora al cento per cento, mi dispiace per Irvine che sta lottando per il titolo, ma la stagione per me è chiusa, non sono in grado di aiutarlo, tanti auguri a lui e a Salo.
Montezemolo era a Maranello.
Voi non avete mai visto il Presidente incazzato.
Io, sì.
Si attaccò al telefono, LCDM. E in meno di 48 ore convinse Schumi a risorgere stile Lazzaro. Seguì conferenza a Fiorano, con Michael che abbracciava Eddie e via tutti sull'aereo per Kuala.
La Malesia era (temo sia ancora tale) un paradigma del mondo post moderno. Una oscena contrapposizione tra ricchezza sfrenata di pochi e agghiacciante miseria di tanti. Sito perfetto, per la F1 di Ecclestone.
Al circuito arrivò Corinna, la moglie di Schumi. Per la prima e unica volta, accettò di parlare con noi giornalisti. Disse: io sinceramente sognavo che dopo Silverstone mio marito decidesse di smetterla, ma mi rendo conto che gli chiederei di suicidarsi, così sono qui per aiutarlo a ricominciare.
La gara fu qualcosa di incredibile.
Michael guidò come un Dio, ma non per se stesso.
Si mise a totale disposizione di Irvine, come LCDM gli aveva chiesto.
Aiutò l'irlandese ad andare in fuga, poi fece da...stopper su Hakkinen, bloccandone la rimonta.
Uno spettacolo persino commovente, per chi conosceva l'amor proprio del tedesco.
Fu un delirio.
Todt dichiarò: non ho mai visto una cosa del genere, oggi Schumi ha guidato due Ferrari contemporaneamente!
E mi chiamavano dall'Italia in continuazione, durante la gara e subito dopo. Per dirmi: ma allora avevi ragione tu, Michelone non è una cattiva persona! In effetti a me tutto si può dire, ma non che mi faccia difetto la fede...schumacheriana. Ci sono libri, montagne di articoli, eccetera. a disposizione di amici colpevolmente disinformati. Più si invecchia e più ci vuole pazienza, nella vita.
Poi scoppiò la grana del dopogara. Dissero che le due Ferrari avevano deflettori fuori legge e scattò la squalifica.
Una notte da incubo, già sull'aereo per tornare in Europa.
Allo scalo di Amsterdam mi chiamarono da Maranello. Arriva per le tre del pomeriggio in pista a Fiorano, Todt ha presentato le dimissioni ma Montezemolo le ha respinte, la Ferrari fa ricorso ed è sicura di aver ragione in appello.
Andò davvero così', mi ricordo il week end successivo a Parigi per il ricorso, peccato non ci fosse Odin a Place de la Concorde (invece nel 2007, spy story, Odin c'era, che il Dio di Papa Francesco lo abbia in gloria).
Era comunque chiaro che a Suzuka, all'ultimo atto, Michael si sarebbe rifiutato di rischiare la pelle per Irvine, ma questa è un'altra storia, che ho già raccontato.
Perchè, alla fine della fiera, mai parlare, quando non si conoscono le cose.
