Profondo Rosso

La prima volta in Cina con Rubinho

La mia prima volta in Cina fu all'insegna dello stupore.

Era il 2004.

Credo che l'allora sindaco di Shanghai, o qualcosa del genere, sia stato successivamente messo al muro per eccesso di corruzione, o qualcosa del genere.

Comunque, la domenica del Gran Premio dentro il nuovissimo autodromo c'erano più di duecentocinquamila spettatori. Non so quanti fossero stati spediti lì per ordine del partito, di sicuro un muro impressionante di gente, mai vista in tali proporzioni su piste europee.

Shanghai è una sorta di Las Vegas al cubo. Con un traffico di auto, già nel 2004, assolutamente spaventoso. I cinesi guidano come pazzi tarantolati, oggi potremmo dire che guidano come Maldonado o Grosjean. In compenso, allo straniero non concedono facilmente la patente e quindi se arrivi lì e hai bisogno dell'auto ti ciucci pure l'autista, va mo là.

Così si combatte la disoccupazione, no?

Ciò premesso, fu un week end divertente e spettacolare. La Ferrari del 2004 è stata probabilmente la miglior monoposto nella storia della Scuderia, dunque il titolo era da un pezzo già matematicamente nella bacheca del Vecchio Zio di Kerpen (giuro: mai pensato, in tempo reale, che potesse essere l'ultimo).

Venne anche Montezemolo, che per ragioni di immagine voleva fortissimamente la vittoria di Schumi, un mito per i cinesi, una sera lo incontrai per caso in un bazar di Shanghai e non so ancora come abbia fatto ad uscirne vivo, forse fu merito di Matteo Bonciani, oggi pierre Fia, allora uomo Ferrari in Cina.

Andò a finire che vinse Barrichello e gli educatissimi compagni cinesi si spellarono doverosamente le mani per Rubinho, che ai microfoni della locale CCTV disse, con la faccia com le cul, ah sì beh, Schumi ha appena festeggiato il quinto titolo mondiale consecutivo con il Cavallino, ma non ho dubbi, il 2005 sarà il mio anno.

Si vede che all'epoca il giovane Massa studiava i video di Rubinho, considerata la mole di sue analoghe affermazioni nelle epoche a seguire.

Oggi mi dicono che ai cinesi della F1 frega pochino. Forse sarebbe il caso di lanciare nei Gp un pilota nato tra Pechino e Shanghai.

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