Profondo Rosso

Shanghai, l’incoronazione di Vettel

Dicesi Epifania di un campione la definitiva manifestazione di un suo particolare talento.

Tutti giustamente sostengono che Vettel diede prova della sua grandezza a Monza nel 2008, tra qualifiche e Gp, al volante della Minardi.

Io, notoriamente, sono un po' tardo.

Il che non significa che piaccia alle tardone.

Comunque, mi resi conto della unicità del brufoloso tedesco una domenica in Cina.

Shanghai, 2009.

La stagione dominata dalla Brawn cinica e bara, con doppio diffusore.

Viene giù un'acqua da paura.

Sommozzatori a bordo pista.

Rane gracidanti in corsia box.

Uccelli paduli radunati a stormi sui cieli d'Oriente.

E in mezzo lui.

La Red Bull il doppio diffusore non ce l'aveva.

Profittando del diluvio, Seb diede una spolverata a todos los caballeros. Sembrava girare l'asciutto.

Alla fine della corsa, incrociai Kimi, ancora ferrarista, in zona paddock.

Doveva aver ingurgitato un otre di vodka, fingendo fosse thè caldo in quel clima rovinosamente autunnale, roba da foresta pluviale.

Ah, gli dissi, ma questa F60 fa schifo.

Lui si stropicciò gli occhi (secondo me, aveva guidato dormendo sotto il casco) e poi sibilò: sì, ma il ragazzo in queste condizioni qui non le batti neanche se hai la macchina che va.

Shanghai 2009.

Epifania di un campione.

Seb Vettel.

Ps. Sui guasti della F 138, intesa come nostro Clog, aspetto fiducioso le modifiche del Tombazis aziendale.

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