Profondo Rosso

Com’era bella la McLaren Honda

Ora che è ufficiale la ricomposizione del binomio McLaren-Honda, posso scavare un po' nei meandri della memoria.

La combinazione tra Ron Dennis e il colosso giapponese nacque in maniera non elegantissima.

Seconda metà degli anni Ottanta.

La Honda era rientrata in F1 confezionando il turbo per la Williams.

Non si può dire che il matrimonio non funzionasse. Nel 1986 Mansell e Piquet regalarono il titolo a Prost (che sulla McLaren usava ancora il Tag Porsche), ma nel 1987 il mondiale fu del brasiliano.

In quel periodo, Frank Williams incappò nel terribile incidente che lo relegò sulla carrozzina.

Non si è mai saputo se i giapponesi lo abbiano mollato per riflessioni post-incidente (del tipo: non ce la farà a gestire ancora il team. invece poi dal 1992 al 1997 Frank dominò con l'aspirato Renault) o se avessero deciso sulla base di convinzioni meno legate alla drammaticità del momento.

Le versioni in merito sono contrastanti.

Sia come sia, nel 1988 il turbo Honda era su McLaren e tra Senna e Prost si aggiudicarono 15 Gp, unica eccezione Monza, a beneficio di una Ferrari ancora in lutto per l'addio ferragostano del Drake.

Poi, nel 1989, la F1 tornò all'aspirato, dunque in era turbo McLaren più Honda un mondiale vinto. Successivamente, co n il propulsore non turbo, Senna si prese altri due titoli, nel 1990 e nel 1991.

Certamente la suggestione del come back è fortissima, anche se dovremo aspettare il 2015 per valutarne gli effetti. Il distacco McLaren da Mercedes era nell'aria, forse Dennis e i suoi soci hanno anche il sospetto che la Daimler Benz, in caso di gravi delusioni pure in era turbo dal 2014, possa chiudere la baracca licenziando tutti i burattini. Vedremo.

Comunque, in un'ottica figlia delle rimembranze, la mistica che circondava il rapporto tra Ayrton e i motoristi giapponesi non è stata più replicata, nel cuore dei box.

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