Profondo Rosso

Bruce, Alonso e il Dom

Beh, una giornata così non mi era capitata tanto spesso.

E sì che di cose strane, io ne ho viste, che voi umani, eccetera.

Tannoide.

Cioè: in meno di 24 ore, il Dom-Alonso-il Boss.

Comincio dal meglio. Dalla fine.

Imperiale concerto a San Siro. Springsteen dal vivo l'ho ammirato tante volte, eppure riesce sempre a sorprendermi. Tre ore e mezza di musica, uauh.

E rifà 'My hometown', ventotto anni dopo.

E io penso che non ci rivedremo tra ventotto anni, stesso luogo e stesso posto. Magari altrove, ma certamente non tra ventotto anni (ne avrei 81 io e 92 lui).

Lui canta e ripenso alle idee del 1985. Ai sogni di allora.

E' andata come speravo? Non so, non del tutto. Poteva andar meglio? Forse. Poteva andar peggio? Certamente. Manda giù il magone, dai.

Prima.

A pranzo. Con Stefano Domenicali.

Dice: ah, ma questa richiesta di informazioni da parte della Fia ci lascia di stucco, con la monoposto vecchia di due anni puoi fare quello che vuoi e non devi comunicare un accidente, sulla macchina ci metti quello che vuoi, basta non sia quella del campionato in corso. Il casino della Mercedes è tutto qua, loro hanno portato la vettura 2013 e non si può, non vale, poi adesso deve decidere la Fia, i fatti sono chiarissimi e non ci lasceremo mettere in mezzo. Io ho protestato ufficialmente a nome della Ferrari, la Red Bull idem, abbiamo ragione noi e i Bibitari.

Dice ancora: secondo me la Pirelli non è coinvolta in un imbroglio, non è Hembery che dice a Mercedes che auto portare per il test.

Ancora: è inammissibile l'atteggiamento di certi ambienti inglesi, che vorrebbero far passare la Ferrari come una banda di intriganti. Noi abbiamo i nostri difetti, ma certe cose non le facciamo.

Altra questione, le posteriori nuove reclamate dalla Red Bull.  Qui, dice il Dom, non ci sono scandali. Per essere introdotte in qualifica e nei Gp, queste gomme debbono avere l'approvazione unanime di tutti i team. Noi aspettiamo di provarle venerdì in Canada, ma per ora non siamo d'accordo. Dopo di che, a scanso di equivoci, se il fornitore proclama lo stato di necessità per ragioni di sicurezza, l'introduzione delle gomme diventa obbligatoria e noi ci attacchiamo alla banana, bella hawaiana.

A questo punto suona il cellulare. Suo.

Poichè pagava lui, dopo roast beef e mozzarellina, io avevo ordinato un doppio Jack Daniels.

Ma suona il cellulare.

E' Alonso.

Vuoi che te lo passi?, fa il Dom cortesissimo.

Per carità, rispondo io. Sono al bis del whisky e se me lo passi va a finire che gli chiedo che sonnifero aveva preso sulla griglia di partenza a Montecarlo.

Mi sono limitato a porgere a Nando i saluti affettuosi di Re Minosse e di Filippo Vettel.

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