Il Canada e i miei due Villeneuve
Per chi ama la Formula Uno, Canada significa Villeneuve.
Non ho mai conosciuto Gilles. Non di persona. Stravedevo per lui. Mi ero arrampicato sulle reti di Fiorano, per vederlo girare. La sua morte, nel 1982, mi colpì come una coltellata alla schiena. Ricordo ancora la confusione del povero amico Poltronieri, che nel descrivere l'immane tragedia evocò un misterioso 'seggiolino eiettabile' della Ferrari
Poi, venne suo figlio.
L'avevovisto bambino nel 1983, a un anno dalla disgrazia. Era sì e no un ragazzino. Accompagnò la madre e la sorella per la inaugurazione di un busto dedicato a Gilles, a pochi metri dalla pista di Fiorano. Vidi il vecchio Ferrari chinarsi su Jacques e sussurrargli qualcosa all'orecchio.
Non potevo immaginare che, una generazione più in à, nel 1997, avrei scritto un racconto, ispirato dalla fantasia, su quel sussurro di un Vecchio a un Bambino.
Un giorno, se me ne viene voglia, pubblicherà qui quell'articolo.
Jacques l'ho visto correre in F1.
Non ho mai sopportato, d'accordo con lui, il paragone, obbligato ma inutile, tra il figlio e il padre.
Ere diverse, epoche distinte e distanti, macchine non comparabili.
A mio sommesso giudizio, al volante Villeneuve junior non era male.
Non vinci a Indianapolis e non diventi iridato in F1 se ti manca il talento.
Certamente nel 1997 Schumi, su Ferrari, lo sovrastava come classe pura, ma il giovane canadese ci metteva l'anima. Fece un numero degno di suo padre quella domenica a Jerez, fottendo l'alterigia del tedesco.
Mi dispiacque enormemente da ferrarista, ma non fui triste in quanto ferrarista cresciuto nel mito di Gilles.
Oggi, anche per via si Sky, con Jacques ogni tanto ci sentiamo.
So che non gli piace la F1 del presente, troppo condizionata da calcoli, strategie, usura gomme. Mi dice sempre: ma un pilota dovrebbe essere libero di tirare al massimo, altrimenti che pilota è?
S'intende che ha ragione, ma non ho il cuore di dirgli che nel 1997 suo padre, ci fosse stato ancora, avrebbe detto la stessa cosa di chi appunto correva nel 1997, ricordando le atmosfere e le esigenze del 1978-79-80-81-82.
Ma gli voglio bene e sono stato contento, un anno fa, di vederlo far pace con l'ossessione del genitore, pilotandone la macchina Rossa sul circuito di Fiorano.