Il vero errore di Webber
Immagino che l'addio del Canguro alla Red Bull e alla Formula Uno non stupisca nessuno.
A parte gli impegni futuri con Porsche, la scelta di Webber appartiene all'ordine naturale delle cose. E non solo per ragioni anagrafiche.
Secondo me Mark ha commesso un unico grosso errore, nell'ambito di una carriera non priva di soddisfazioni: un anno fa doveva accettare la proposta della Ferrari. Si sarebbe sganciato dalla locomotiva-Vettel e avrebbe anche offerto agli ultras del Clog una bella pietra di paragone, nel contesto di un rapporto diretto con Alonso.
Più in generale, io sono sempre stato un cauto estimatore di Webber.
Penso sia un buon pilota, senza essere un fuoriclasse assoluto.
Un ottimo 'secondo', ecco. Nel 2010, per dire, arrivò ad un passo dal titolo. Cosa che, ad esempio, mai venne sfiorata da Barrichello, quando era il partner di Schumi.
L'uomo è solido. Molto 'anglosassone' nell'approccio al mestiere. Non gli è stato facile sopportare la preferenza che il clan Bibitaro ha sempre avuto per Seb (ed è abbastanza buffo che i miei amici vetteliani in servizio permanente effettivo questa cosa non la notino, mentre sono sempre lestissimi ad accusare la Ferrari di eccessiva alonsizzazione. I due pesi. Le due misure. Eh...).
Ora sono curioso di vedere come, da qui a fine stagione, il Canguro gestirà la relazione con il team e con il compagno di squadra.
Dico, potrebbe pure fare come il Mansell del 1990, che dopo aver annunciato l'addio alla F1 (rimangiato, ok, ma un po' più in là) si dedicò anima e corpo a scassare los cocones a Prost, fino al Muretto-Show dell'Estoril.
Oppure Webber potrebbe continuare a comportarsi da nice guy, in linea con un passato all'insegna della lealtà.
Staremo a vedere.