Voti come cazzotti sul Ring (2)
Boing boing boing.
Part two del Pagellone germanico.
HAMILTON, 7. Una media tra il capolavoro del sabato e la partenza cannata alla domenica. Sul sabato, so di dare un dispiacere agli ultras di Vettel, ma si rafforza la mia convinzione che, a parità di macchina, oh insomma, il Nero sta davanti. Viceversa il via è stato da Paperissima e già che ci siamo aggiungo che lì è saltato l'algoritmo Ferrari, perchè se Ham, più lento, avesse rallentato Seb per tre o quattro giri, boh, forse qualcosa nel disegno divino del Gp cambiava. Dopo di che, se in gara la Mercedes è quella lì, salutatemi Schumi.
WEBBER, 8. Garone del Cangurone. Senza la sventura ai box, pacifico che saliva sul podio. Tosto e solido, as usual. Un breve promemoria per i mitomani: sempre, quando un team commette un errore nelle procedure di 'rilascio' di una monoposto post pit stop, quel team viene multato, a prescindere dalle conseguenze. Almeno qui, non ci sono complotti.
BUTTON, 8. Mi è piaciuto molto, con una McLaren nemmeno lontana parente della sua storia gloriosa. Io uno come Jenson lo metterei al posto di Massa anche domani mattina.
PEREZ, 5. Ho capito la sua mission stagionale: rompere i coglioni a Button. Geniale strategia per non sparire nell'anonimato.
TRONCHETTI nonchè PROVERA, 8. In omaggio all'interista Quattropalle. Beh, via, in cinque giorni la Pirelli è passata dal disastro di Silverstone ad una decorosa prestazione da fornitore 'neutro'. Non era così semplice riemergere da sotto la montagna del letame, no?
MERKEL, 0. E noi italiani saremo anche merdacce da spread, , ma io una scena come la Marussia che rimbalza all'indietro in pista perchè il carro attrezzi è in ritardo giuro che non l'avevo mai vista, nemmeno quando c'era la lira.
(2, fine)