Profondo Rosso

Valsecchi, ingiustizia è fatta (e ciao Nesti)

Ringrazio chi ha gentilmente invitato me medesimo a sostenere la causa di Davide Valsecchi in Lotus al posto di Kimi.

Ovviamente non ce n'era bisogno.  Ma non ho il numero di Bouiller e non ho il numero di Lopez. E nemmeno li voglio avere.

Sono amico di Davide, ho conosciuto anche suo padre.  E' un ragazzo pieno di passione cui solo la grama realtà della F1 post moderna vieterà il sogno.

Mi spiego.

La McLaren punta su Magnussen. un absolute beginner, per il 2014.

La Red Bull, che ha quattro mondiali costruttori in bacheca!, affiancherà a super Vettel il prode Ricciardo, che ha sì qualche esperienza, ma non è uno scafatissimo mestierante.

E la Lotus che fa?

Avendo sotto contratto un italiano, appunto Valsecchi, ricicla un finlandese.

Kovalainen.

Sia chiaro.

Io di Heikki parlo con grande rispetto. L'ho visto in Renault tener dietro Raikkonen in un pomeriggio asiatico da incubo. E l'ho visto vincere addirittura un Gp, in Ungheria.

Non è in discussione la sua professionalità.

Viceversa, ci sarebbe da discutere sullo stile Lotus.

Dicono. ah, ma siamo in lizza per il terzo posto nel Costruttori, dunque ci serve un uomo più 'solido' del pur simpatico Davide.

Curiosamente, alla stessa gente il secondo posto nel mondiale Piloti si vede che non interessava, considerate le risse con il Santo Bevitore post Come Back in Ferrari.

Non farebbero prima a dire, con uno sforzo di dignità, che Kovalainen probabilmente ha alle spalle munifici sostenitori, assenti invece nel caso di Valsecchi?

Sarebbe più onesto l'approccio intellettuale.

Prego infine mi sia risparmiata la classica menata italiota: ah! Ma è colpa della Ferrari che non appoggia i piloti italiani, dunque colpa di Montezemolo-Dom-compagnia cantante.

Or bene e or male, possiamo ragionarne fino a domattina, ma almeno dalla seconda metà anni Sessanta, quasi mezzo secolo fa, l'ostracismo agli 'azzurri' del volante venne decretato da Enzo Ferrari in persona, post tragedia monegasca di Bandini. Il caro Alboreto fu una rara avis, mentre Morbidelli-Larini-Badoer-Fisichella sono state semplice riserve, più o meno come Capelli, anche se Ivan non lo sapeva.

A scanso di equivoci: io non condividevo la posizione del Vecchio e ho scritto, invano, che dopo il settimo titolo di Schumi il presidente Ciuffo doveva darsi come obiettivo quello di vincere un mondiale con un ragazzo d'Italia, oltre sessanta anni dopo Ciccio Ascari (ricorre l'anniversario giusto adesso).

Egli medesimo mi rispose che non gliene fregava una beata mazza e d'altronde, quando nel Bel Paese le cose andavano diversamente, tipo alba anni Novanta, la Ferrari schierava piloti strranieri, ma io sulla griglia di partenza contavo persino più di dieci cittadini della repubblica oggi presieduta da Giorgio Napolitano.

Segno che, fino al dispiacere per Valsecchi compreso, il problema non è la Ferrari.

Ps. Lasciatemi salutare qui il maestro della montagna, il grande Nesti, re delle corse in salita. Lo vidi correre quando ero un bambino. Possa continuare a fare le curve come solo lui sapeva anche sui tornanti del Paradiso.

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