Profondo Rosso

Papaveri e papere (anche in Formula Uno)

So che sotto Natale un po' di gente si ricorda di un oggetto chiamato libro, a scopo di regali.

Mi permetto dunque di segnalare un titolo. L'opera in questione si chiama 'Papaveri e papere' ed è firmata da due cari amici, Maurizio Nicita e Massimo Arciadiacono. Costoro hanno raccolto le perle di saggezza dei Paperoni del pallone, squarciando il velo sulla immensa intelligenza dei padroni del vapore pallonaro. Il divertimento è assicurato, così come la riflessione malinconica: parliamo di gente che comanda su imprese, mezzi imperi industriali e finanziari, eccetera...

Orbene.

La deliziosa lettura di 'Papaveri e papere' funziona da splendido pretesto per una indagine relativa alla adorata, sgangherata, pittoresca Formula Uno.

Mi spiego.

Nell'anno del Signore 2013, quale esternazione (tra piloti, top manager, ingegneri di grido e bla bla bla) vi ha colpito di più? Sareste in grado di citarla con cura?

Potremmo persino assegnare l'Oscar della Battuta più demenziale.

I candidati sono numerosi.

Io rammento, a casaccio, memorabili fregnacce di Ecclestone, di Vettel, di Alonso, di Bouiller, di Marko...

Aspetto le vostre segnalazioni.

Ps. Così, tra l'altro, guadagno tempo sul fronte del pagellone annuale, essendo mio sincero desiderio meditare a lungo sul voto da assegnare a Fernandel...

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