Profondo Rosso

Schumi, non resta che aspettare

Non che ci sia qualcosa da scrivere.

In situazioni del genere, nessuna nuova buona nuova.

Schumi resta appeso a un filo, aggrappato a una macchina, sospeso nel vuoto.

Più il tempo passa e più potrebbe avvicinarsi una soluzione positiva.

E c'è qualcosa di struggente, nella dinamica della straziante vicenda.

Mi spiego.

Un pilota di F1, nel suo mestiere, si basa straordinariamente sulla rapidità. Sulla immediatezza dell'esecuzione. Da parte sua e da parte di chi lo aiuta. Pensate solo alle frenesie di un pit stop.

Abituato a dominare la velocità come strumento della sua perfezione, ora Michael Schumacher si affida, con i nostri pensieri, al potere della lentezza.

Deve, con il suo corpo, rallentare il tempo, per poterlo prolungare.

E noi aspettiamo, rallentando con lui.

Ps. Sono molto belle le testimonianze di affetto intorno al Campionissimo ferito. Sono molto brutte certe esasperazioni internettiane rimbalzata qua e là nel web, in questi giorni. Forse è un prezzo da pagare sull'altare di una libertà più grande. Mettiamola così, per non farci venire pensieri sgradevoli in circostanze tanto dolorose.

Buon anno a chi mi legge.

 

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