Quelle leggende sui nuovi turbo
Deve trattarsi di un nuovo caso di leggenda metropolitana.
Mi spiego.
Ancora non abbiamo visto le monoposto del 2014, eppure già circola una sorta di 'mantra'.
Questo.
Essendo il 2014 l'anno del ritorno ai motori turbo ed essendo la realizzazione della Power Unit (credo si dica così) complicatissima, ebbene, è chiaro, direbbe Euclide sostituendo Pitagora, che chi realizza INSIEME telaio e propulsore, leggi Ferrari e Mercedes, partirà avvantaggiato.
Ma per favore.
Il postulato, alias leggenda metropolitana, dà per scontato il fatto che quelli della Renault sarebbero dei babbei, incapaci di confezionare un turbo adatto alle richieste progettuali di mister Adrian Newey.
Qui non vorrei scomodare Platone e l'uomo e la caverna, ma siamo in presenza di un grossolano errore.
Uno. I motoristi Renault, chiamiamoli così per capirci, non sono meno bravi dei ferraristi o dei colleghi Mercedes. E debbo forse ricordare chi ha trapiantato a suo tempo, la tecnologia turbo in Formula Uno?
Due. E' vero che in anni di ossessione aerodinamica e propulsori 'omologati' siamo stati indotti a ridimensionare, giustamente, l'importanza dei V8 Renault nei trionfi Red Bull. Ma di sicuro il V8 Renault non era inferiore alla concorrenza (vedasi anche talune spettacolari perfomance della Lotus, quando guidata dal mio amichetto beone).
Tre. Il ritorno ai turbo era stato previsto e annunciato da tempo. E' escluso che Red Bull e Renault non abbiano fatto i compiti a casa e i loro conti (apotema, ipotenusa, eccetera).
Quattro. E' noto che il progetto Bibitaro 2014 è stato convenientemente preparato d'intesa con il fornitore francese e persino con un certo anticipo, sissignore, sulle mosse di Ferrari e Mercedes.
Quinto. Quindi, se speriamo di fermare la dittatura di Seb, non scommettiamo sui limiti del motore che avrà dietro la schiena. Sarebbe un grosso errore, fidatevi.