Profondo Rosso

Quando Ferrari presentava la Ferrari

A proposito di presentazioni.

Prima di Internet e dello streaming e via delirando, qualunque team si sentiva in dovere di allestire la sua bella parata.

Io non andavo quasi mai, sebbene gli sponsor di cani e porci pagassero per cani e porci.

Per me la 'vernice' di una monoposto coincideva ovviamente con la sceneggiata Ferrari.

Ho un ricordo dolcissimo della inaugurazione di una macchina rossa, roba del 1983, i piloti erano Tambay e Arnoux.

Ovviamente c'era ancora il Vecchio.

Io ero giovanissimo. Stavamo nel cortile della nuova sede del reparto corse, all'epoca minuscola.

La vettura aveva il motore turbo. Comandava Forghieri, che a me sembrava un terrificante dio greco della mitologia, da tanto che pareva incazzato.

Ferrari fece uno shampoo clamoroso a tutti i giornalisti italiani. Io assistevo allibito. Gli disse, papale papale: voi siete degli emeriti tromboni buoni solo a criticare, troppo facile essere ingegneri da Gp il lunedì dopo il Gp.

E leggiti il mio blog a corsa appena finita, mi verrebbe voglia di telegrafargli lassù in paradiso (pardon, dovrei mandargli una e mail ousare whatapp o come cavolo preferite).

Io guardavo, ascoltavo e pensavo: ma questo qui si può evidentemente permettere qualsiasi cosa e nessuno fiata, ergo deve essere un Mito vivente.

Poi il caro Gozzi,  a fine conferenza, mi fece avvicinare e avevo le gambe di ricotta.

Ferrari si tolse per un attimo gli occhiali e mormorò, seguendo le parole di Gozzi: ah, Turrini, sì, il ragazzino, rompe già i coglioni.

Avete presente Fantozzi e la salivazione azzerata?

Era la mia situazione.

Comunque, lui si addolcì, forse notando che nemmeno avevo una barba vera.

Disse a Gozzi: Franco, tira fuori quella prima pagina della Gazzetta dello Sport.

Lo disse in dialetto modenese, ho tradotto perchè mi leggono pure a Timbuctu, causa blog.

E insomma era la prima pagina della Rosea del 1919 o giù di lì, cronaca di una partita di calcio Modena-Internazionale, vittoria dell'Inter per 7-1, articolo firmato dal corrispondente giovanissimo (tra parentesi, non era ancora l'Inter di Thohir).

Enzo Ferrari (il corrispondente del 1919).

Ecco, continuò il Vecchio mentre io combattevo i rischi di uno svenimento, più o meno lei ha la mia età di allora e io le autografo questa prima pagina della Gazzetta, forse le porterà fortuna.

E' tutto vero. Mi ha anche portato fortuna, I have to admit.

Ci fosse stata la presentazione in diretta streaming, ti saluto e sono.

Ps. Domani narrerò altri stralci di presentazione senza web, così ci teniamo compagnia. Thanks.

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