Il 2000, tre amici e una gamba
...E poi successo che una volta mi son trovato davanti un uomo che ci credeva.
Era la presentazione della Ferrari dell'anno 2000.
Suggestioni sparse, come si conveniva all'alba del nuovo millennio.
Tante illusioni genericamente sparse per aria.
Dovevano ancora arrivare l'11 settembre, i governi di Berlusconi, la guerra in Irak, poi anche Lehman Brothers, eccetera.
Ma noi eravamo lì solo per quella faccenda di un titolo mondiale che non arrivava mai.
Todt si pavoneggiava perchè in fondo nel 1999, dopo un sacco di tempo, la Ferrari aveva portato a casa la Coppa dei Costruttori.
Però io ero abbastanza sul naif e insomma dell'etichetta a squadre mi fregava una mazza.
C'era anche, al debutto assoluto, Rubens Barrichello,
Il brasiliano disse: sono qui per vincere.
Ecco, bravo, mai visto uno che si presenti dichiarando di essere venuto a Maranello per perdere.
Comunque, io tenevo d'occhio il tedesco.
Volevo vedere come camminava, perchè era vero che aveva corso in Malesia e in Giappone, dopo l'incidentedi Silverstone, ma va a capire come si era risistemata la gamba ferita.
E insomma alla fine lui doveva aver compreso che io guardavo solo la gamba.
Ci strusciammo in uno dei corridoi dell'ambientedella presentazione.
Fece un gesto come per prendermi a calci.
'Ti assicuro che funziona', sibilò, fingendodi rivolgersi a un babbeo in transito.
Poi, con aria vagamente distratta e sempre rivolgendosiin apparenza al babbeo in transito, aggiunse qualcosa.
'Quest'anno vinco io'.
Era Schumi.
Era una vita fa.
Era un tempo che non tornerà.