Profondo Rosso

Todt, il Barone e Giacobazzi

Sono debitore a un glorioso Cloggaro di lunga data, il Barone Rosso/Argentato, di una splendida serata, di un ricordo allegro e di una speranza grande.

Mi spiego. Il suddetto Barone, a dimostrazione della...polivalenza dei mie frequentatori, fa disgraziatamente l'agente nel rutilante mondo dello spettacolo. Tempo fa mi ha fatto conoscere quell'artista straordinario che si fa chiamare 'Giacobazzi', nome d'arte figlio di una sponsorizzazione di Gilles Villeneuve. E insieme siamo andati l'ultimo spettacolo del Giacobazzi medesimo. Si intitola 'Un po' di me' ed è un monologo irresistibile, allegro ma a tratti anche introspettivo, una magnifica cosa: insomma, ve la consiglio.

Ora, si dà il caso che il teatro che ospitava lo show fosse lo stesso nel quale, molti anni fa, mi presi uno sfizio che da solo vale una carriera (si fa per dire).

La Ferrari aveva appena vinto il primo mondiale con Schumi.

Mi chiamano ad una premiazione per celebrare e intervistare Jean Todt.

Ci sono mille persone o giù di lì.

Io mi ritrovo sul palco con il Pinguino e sono folgorato da una banalissima intuizione.

Oh, dico di botto: ma l'avete guardato bene, quest'uomo? Non trovate che sia il sosia di Alvaro Vitali, l'attore di Pierino?

Lo pensavano tutti da sempre, nessuno aveva mai osato proclamarlo in presenza del diretto interessato.

Viene giù il teatro.

Todt, che non sapeva manco chi fosse Alvarino, non capì. In compenso, si incazzò come una bestia, scomunicandomi per mesi tre.

La sanzione venne poi ridotta tramite conciliatorio intervento dell'avvocato presidente Luca Ciuffo Cordero di Montezemolo.

Mi è venuta in mente questa cosa insignificante perchè ho un sogno.

Vorrei che, presto, fosse Jean Todt ad annunciare, urbi et orbi, che un nostro comune amico resterà ancora a lungo tra noi, uomo tra gli uomini.

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