Profondo Rosso

Ecco cosa mi aspetto da Kimi e Fernando

Bene, ci siamo.

Come i più antichi frequentatori di questo ameno luogo sanno, io ho per anni sostenuto, facciamo sin dall'estate del 2009, che la coppia Alonso-Raikkonen fosse il massimo, per la Ferrari.

Sono rimasto solo a menarmela con tale suggestiva teoria, per lungo tempo.

Ora sta per accadere.

Ovviamente, non so come andranno le cose, dall'Australia in poi.

Banalità vuole che, nell'automobilismo moderno, sia comunque la macchina a determinare i risultati.

A maggior ragione stavolta.

Dunque, può anche essere che la Premiata Ditta Fire&Ice non ottenga ciò che è bello sognare.

In compenso, posso tranquillamente mettere per iscritto quello che mi aspetto da Kimi e Fernando.

Primo. Sono entrambi campioni del mondo. Non hanno una consacrazione da inseguire, nel senso che sono già consacrati. Penso abbiano l'occasione di collaborare lealmente, nel rispetto reciproco. Mi stupirei molto se si azzuffassero come i polli di Renzo (Renzo, non Renzi, che i polli pare li stia moltiplicando).

Secondo. Dovessero disporre di una monoposto competitiva, credo che i problemi sarebbero tutti per gli avversari.

Terzo. Non mi interessa stabilire, qui e ora, chi dei due sia superiore. Personalmente ritengo Alonso uno straordinario artista nella massimizzazione (brutto termine, ma serve per capirci) del mezzo a lui affidato, quando i suoi istinti animali restano sotto controllo. Non lo considero un uomo-squadra, perchè le pulsioni latine talvolta lo portano ad andare oltre le righe.

Kimi è l'enigma avvolto nel mistero per quanto riguarda la profondità dei suoi pensieri. Al tempo stesso, è un driver estremamente redditizio. Solo chi non capisce niente di Formula Uno (e di esemplari della categoria il mondo è pieno) poteva raccontarlo come uno svogliato alieno sprovvisto di continuità. Era una gigantesca scemenza, come gli eventi si sono incaricati di dimostrare.

Sono convinto che i due siano complementari, vuoi per caratteristiche vuoi per carattere (non è la stessa cosa).

Vorrei vederli lottare per la vittoria e non per un quinto posto.

E di un'ultima cosa sono arcisicuro: se le cose non dovessero funzionare, la colpa non sarebbe (non sarà?) di chi guida la macchina Rossa.

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