Haas, l’America in Formula Uno
Con l'ufficializzato ingresso del team Haas, la Formula Uno tenterà di conquistare ciò che non ha mai conquistato.
Un pezzo d'America.
Fin qui, non c'è stato niente da fare. Son passate le stagioni, si sono accumulate le generazioni, abbiamo avuto anche un eroe Usa (e un po' italiano d'Istria) come Marione Andretti, ma niente.
Da New York a San Francisco, della Formula Uno se ne strafottono.
Magari hanno pure ragione, eh.
Comunque, vedremo quali saranno gli svilupi di questa operazione.
Mi dicono che Gene Haas i quattrini li abbia sul serio.
Mi dicono che dovrebbe allestire in Belgio la sede europea della scuderia.
Mi dicono che Haas voglia il motore Ferrari (si vede che non ha visto ciò di cui è capace la power unit gloriosamente installata sulla F 14 T).
Comunque, è una iniziativa da seguire con simpatia mista a cautela, ovviamente immaginando possa trattarsi di un progetto credibile.
Mi dicono anche che stia bussando alle porte della Fia un altro presunto team, autodenominatosi (non sta scherzando!) 'Forza Rossa', ma qui i nostri eroi di Maranello non c'entrano una mazza.
A proposito di Maranello! Oggi LCDM e Marchionne hanno inaugrato il nuovo parcheggio davanti alla Galleria.
Per me, trattasi di messaggio subliminale (o pubblicità occulta).
La F 14 T è ferma.
E noi ci dedichiamo ai parcheggi, giusto?
Buon week end.