Ham (e Alonso con Ric) sulla muraglia cinese
Sono in missione per conto di Mazgiorg, dunque lascio anche questo post ai posteri, poi ci risentiamo a ridosso di venerdì, immaginando che Stefano Domenicali non si dimetta un'altra volta.
Completo i ragionamenti cinesi.
HAM, 10. Beh, è praticamente impossibile trovare un difetto alla sua prestazione. Vale per lui il discorso che si faceva negli anni scorsi a proposito di Vettel: con una macchina del genere non può permettersi di sbagliare. Ancora non è in vetta al campionato, ma tre vittorie consecutive sono più di una ipoteca. Vedremo come gli funzioneranno i neuroni prossimamente. Per ora, orecchini a parte, tanto di cappello.
RICCIARDO, 9. Mea culpa. E' evidente che quando stava in Toro Rosso l'ho seguito distrattamente. Non lo immaginavo tanto forte e tanto tosto. Quando i Bibitari ne annunciarono la scelta per il dopo Webber, pensai che se la prendevano comoda, avendo già in casa Seb. Errore: non dei Bibitari, bensì mio.
Di Ricciardo mi sta esaltando la sfacciataggine. Se ne frega completamente del carisma di Vettel. Non soffre di complessi e non ha timori reverenziali. Se dura, è la rivelazione dell'anno: sembra essere stato mandato a riscrivere la storia, obbligandoci a drastici ripensamenti sul passato recente.
Ma è presto per tirare conclusioni e Seb è sempre Seb.
ALONSO, 8. Qui credo sia giusto prendere atto di una virtù: qualunque sia la macchina a sua disposizione, Fernando riesce a trasformarsi in un ottimizzatore. Magari non è il pilota più veloce in assoluto (secondo me, non lo è mai stato). In compenso,non sventola bandiera bianca, neppure quando è consapevole di non avere la vettura più competitiva. E' un tratto della sua personalità da ammirare. Nel 2012, almeno fino alla fine dell'estate, fece le cose migliori della carriera con una Ferrari che aveva limiti grossi. In Cina, domenica, è andato a prendersi un podio con encomiabile tenacia. Probabilmente l'arrivo di Raikkonen in squadra lo ha tremendamente motivato. Diamo ad Alonso quello che è di Alonso, pigliamo su (da fans del Santo Bevitore) e portiamo a casa. Quanto allo stile del soggetto, fa molto stiletto. Ma non da oggi. Da sempre.
MASSA, 10. Dopo quattro anni, la ruotata della vendetta. Il ritorno del Conte di Montecristo (anche nelle sfighe, vedi pit stop).
MCLAREN, 0. Toh, l'effetto Ron Dennis si è rapidamente estinto. Per la riabilitazione di Martin Whitmarsh forse non ci sarà moltissimo da attendere. Per quella di SD, chissà.
MATTIACCI, 7. Mister Glass per ora fa venire in mente Napoleone Bonaparte: tra un generale bravo e un generale fortunato, diceva il Grande Corso, prendo sempre quello fortunato. A prescindere dagli occhiali che inforca.
Ok, metto gli occhiali e parto in missione per conto di Mazgiorg.