Profondo Rosso

Montecarlo e i guanti di Jody

Dubito che le atmosfere monegasche possano sollevare lo spirito dei miei idoli Kimi e Fernando. Anzi, onestamente immagino un week end difficilissimo per entrambi: con i problemi di trazione della F 14 T, restare a galla tra Piscina e Tunnel sarà una impresa da disperati.

Ciò premesso, chissà che la storia di un paio di guanti non sia d'esempio ai ferraristi del presente.

Correva l'anno 1979.

Sulla Rossa si esibivano Jody Scheckter e Gilles Villeneuve.

Nel sabato di Montecarlo, il sud africano conquistò la pole, precedendo il canadese.

La domenica, sulla griglia di partenza, Jody si accorse incredibilmente di aver dimenticato i...guanti in albergo.

Mancava fisicamente il tempo per un recupero in extremis.

Tenete presente che allora sulle monoposto non esisteva il cambio automatico. I piloti su quel circuito smanettavano sulla cloche migliaia di volte, tanto che a fine gara avevano sempre, tutti, la mano destra piagata.

Scheckter era disperato.

Un suo meccanico, che si chiamava e si chiama Levoni, gli si avvicinò e gli disse: prova questi.

Erano, appunto, due guanti da meccanico. Non paragonabili per perfezione a quelli abitualmente usati dai drivers, ma insomma.

Privo di alternative, Jody disputò il Gran Premio con le...manopole del prode Levoni.

E vinse la corsa. A Montecarlo.

Oggi quei guanti, chiusi in una teca, fanno bella mostra nel salotto del signor Levoni, felicemente pensionato.

Ho fatto raccontare la storia al cloggaro Mazgiorg, che l'ha infilato qua in un suo post la settimana scorsa, proprio dalla voce del mitico Levoni.

Quasi quasi sarebbe il caso di portare quei guanti a Monaco.

Uno per Kimi e uno per Nando.

In nome della par condicio...

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