Perchè non credo alla pace Ham-Rosberg
Ha detto Hamilton che una telefonata tra lui e Rosberg ha riattivato la corrente di una antica amicizia.
Mi fa piacere e spero sia vero: sarebbe bello se lo spareggio iridato tra i manici Mercedes fosse celebrato all'insegna della correttezza reciproca, nel rispetto di una lealtà non contestabile.
Ma ci credo poco.
Rammento almeno un paio di plateali riconciliazioni tra Senna e Prost. Una subito dopo il pasticcio di Imola'89, l'altra sotto i miei occhi a Monza, a fine Gp, nel 1990.
Ed ero un ragazzino e nel 1982 c'era chi diceva, prima di Zolder, che in fondo le cose tra Gilles e Pironi si sarebbero aggiustate, perchè erano stati troppo amici per non riannodare i fili e bla bla bla.
In realtà, quando la posta in palio è riservata esclusivamente a due compagni di squadra, ecco, di solito finisce a schifio.
Può essere che il Bianco e il Nero della Daimler Benz riescano ad accomodare la vertenza con tatto e con garbo, ma ho il diritto di essere cauto, di fronte a proclami di serena convivenza.
Facciamo che ne riparliamo nel cuore dell'estate.