Qui Brasile, a voi Canada
Come alcuni Cloggari di vecchissima data forse ricordano, due sono gli argomenti che io ritengo improponibili in questa sede, se non in via assolutamente eccezionale.
Il primo argomento è la politica.
Il secondo argomento è il calcio.
So, anche per esperienza diretta, come queste materie fatalmente eccitino il peggio del peggio dell'animo umano. Per dire, quando stavo su Facebook, anni e anni fa, per due volte il mio profilo, senza filtri, è stato devastato dai simpatici ultras di una squadretta. Motivo? Avevo espresso opinioni che a loro non garbavano.
Sulla politica, poi, non ne parliamo.
E' dunque con viva e vibrante soddisfazione (si fa per dire) che annuncio qui la mia partenza per il Brasile.
Facciamo che la Formula Uno per un po' me la raccontate voi (nulla di strano, accadde anche per il Sud Africa, nel 2010).
Io prometto di interagire da lontano.
Magari qualche volta narrerò dettagli della pubalgia di Balo o stilerò una summa teologica delle esternazioni di Cassano: ma sarà solo un modo di ingannare il tempo.
Seppellite il mio cuore sull'isola di Notre Dame, Montreal.
Ps. A seguire pubblico il post che anticipa il resoconto delle libere canadesi, il viaggio mio è complicato e sto studiando le consonanze tra Alonso e Pirlo. Per dire: entrambi divorziati. Entrambi pagano una montagna di alimenti alle ex mogli. Entrambi hanno vinto l'ultimo mondiale nel 2006.
E con questa, che Occhi di Gatto, alla quale lascio le chiavi di casa insieme al vice nume Odin, mi perdoni.