Profondo Rosso

Cosa mi piace di Silverstone

Credo di essere andato per la prima volta a Silverstone nel remoto 1989.

Non sapevo guidare a sinistra e fu un massacro.

Al ritorno feci aspettare oltre due ore il charter Ferrari per il rientro.

Sull'aereo, l'ingegner Forghieri, che all'epoca lavorava per la Lamborghini, mi apostrofò così: 'Turrini, lei è una grandisisma testa di minchia'.

Diventammo subito e per sempre amici eterni.

Di Silverstone amo l'ambiente.

Gli inglesi sono dei cazzoni, in generale, ma hanno una cultura del moto sport che noi ce la sogniamo.

Ricordo ancora certi boati omerici per le pole di Mansell.

E poi una vittoria Ferrari, credo fosse il 1998, festeggiata con Schumi che scontava una penalità di dieci secondi oltre la bandiera a scacchi.

Già al tempo non tutti, al contrario del nostro ADR, erano convinti della assoluta genialità dell'allenatore Van Gaal. Gli olandesi lo chiamavano Van Maal e insomma per dire che di buontemponi è pieno il pianeta.

Ho anche in mente una vittoria di Herbert (sempre credo, ho ancora il fuso orario brasiliano) dopo una collisione tra Michelone e Hill.

E a proposito di Damon, una notte, non so quando, lo incrociai nella brughiera inglese. a Gran Premio finito.

Lui aveva una faccia un po' così, un po' spenta.

Io mi avvicinai e gli dissi:  su con la vita, a parte Schumi sei il migliore.

Lui mi guardò serenamente, alzò un boccale di birra e affettuosamente mi disse: vai a fare in culo insieme a tua sorella.

Lo abbracciai di slancio, mentre tifosi inglesi applaudivano a scena aperta.

Io adoro Silverstone e forse dovreste aver capito perchè.

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