La Ferrari delle ‘sliding doors’
Anzi tutto, grazie a chi NON la pensa come me, a proposito delle ultime vicende Ferrari.
Il confronto di opinioni diverse è stimolante e inoltre alcuni interlocutori sono pure molto simpatici (il solito Quattropalle nerazzurro in primis).
Vorrei riassumere, a titolo definitivo, le mie convinzioni.
1) Qui non si tratta di difendere i singoli, per giunta amici. Si capisce che Mattiacci ha il sacrosanto diritto, aggiungo persino il dovere, di farsi la squadra che crede.
2) Dopo di che, io non penso che il declino nelle prestazioni Rosse sia imputabile agli individui. Questo modo di ragionare è appunto tipicamente calcistico, ergo profondamente sballato, è lo stesso schema per il quale Van Gaal, dopo i rigori con l'Olanda, è diventato un perfetto idiota che marca a uomo gli avversari.
3) Secondo me, come scritto una infinità di volte, la crisi Ferrari comincia quando Montezemolo sciaguratamente accetta l'azzerramento dei test, cioè l'annientamento di un metodo di lavoro sul quale il Reparto Corse aveva costruito la sua grandezza.
4) Storicamente in Ferrari non hanno una straordinaria cultura in merito di simulazioni, sviluppo solo al computer, eccetera eccetera.
5) Da lì comincia la discesa, resa più ripida da alcuni abbandoni (Todt non poteva restare a vita, Schumi a fine 2006 si era ritirato, Byrne era invecchiato, eccetera) e da successive sistemiche epurazioni (vedi elenco dal Baldisserri del 2009 in poi).
6) Lentamente ma inesorabilmente, la Ferrari è venuta rinnegando la sua filosofia 'sportiva', che implicava stabilità organizzativa, fiducia nel personale, persino 'soluzioni patriottiche' nella determinazione dei ruoli. Avendo trionfato come una multinazionale, dal 2007 in poi si disse (e io ero d'accordo) che si poteva continuare a vincere promuovendo a ruoli di leadership gente nata e cresciuta in Italia.
7) Poi c'è stata, anche in fretta, una inversione di tendenza, vedi gente, certamente bravissima, sottratta alla McLaren (che in 15 anni ha vinto un mondiale, ehm ehm) o altrove. Sta continuando ad accadere, niente di male, i cervelli non hanno passaporto, quanto poi agli effetti sulla atmosfera di gruppo è un'altra faccenda.
8) Quindi, io non dico che Domenicali era un fenomeno o che Marmorini era un fenomeno o che Aldo Costa era un fenomeno o che Baldo era un fenomeno. Dico che operavano in un certo contesto, oggettivamente complicato. Dico che Mercedes, nei primi 4 anni con il suo marchio in F1, ha vinto 4 Gran Premi. 4 Gran Premi in 4 anni.
9) Sul discorso del budget, Stoccarda ha stanziato somme per ricerca e sviluppo pro F1 inimmaginabili per la Ferrari. Poteva farlo avendo una connessione 'diretta' con il grande colosso industriale che è. Non si tratta di una scusa, è la pura e semplice verità. Sulla power unit in Germania e in Inghilterra c'erano (ci sono) complessivamente 400 ingegner. A Maranello meno di cento. E' questa la differenza? Non lo so. E' la verità? Sì. Domenicali non l'aveva capito? L'aveva capito. Ha chiesto supporto? Sì. Glielo diedero? Passiamo alla prossima domanda.
10) In tutto questo, per rassicurare l'amica spagnola che talvolta simpaticamente interviene, Fernando Alonso non c'entra una mazza. La Ferrari perde per ragioni che esulano da meriti e demeriti di chi la guida. E infatti, siccome fa comodo a qualcuno, ora è partito proprio il balletto sui piloti, le proposte di rinnovo, gli ingaggi, i contratti in scadenza.
C'è chi guarda la luna e chi guarda il dito che indica la luna.
Buon week end a tutti.