Pagellone&Ombrellone
Pagellone&Ombrellone.
In presenza della pausa vacanziera, magari è possibile stilare un giudizio su quanto combinato dai nostri eroi in Formula Uno. Non solo a Budapest domenica, ma complessivamente, da Melbourne all'Hungaroring.
Tenendo conto di alcuni parametri.
Le aspettive di inizio staione.
La macchina efettivamente avuta a disposizione.
I risultati ottenuti.
Vediamo un po'.
RICCIARDO, 10. Assolutamente la rivelazione dell'anno. Mai a febraio io lo avrei immaginato tanto forte. Ha vinto due gare e soprattutto è stato sistematicamente davanti a un quattro volte campione del mondo. A me poi piace il suo body language, l'allegria contagiosa, l'estraneità al cupo trend comportamentale che caraterizza i suoi predecessori e contemporanei. Credo sia nata una stella.
VETTEL, 5,5. Inevitabile, se leggi le righe sopra. Ora, a scanso di equivoci, io sono un grande fan del Re Bibitaro. Non condivido il sarcasmo di chi lo considera un miracolato per il quadriennio precedente. Seb era e resta un fuoriclasse. Ma non è che posso ignorare l'evidenza: con una Red Bull che ha smesso di essere Lattina Magica, sta andando più piano di Ricciardo. Negarlo è un esercizio poco serio. Può anche darsi che si sia guastato il suo rapporto con la squadra. Non so, è tutto abbastanza strano. Mi spiego con un esenpio: è come se nel 2005, con una Ferrari non vincente, Schumi fosse stato battuto spesso e volentieri da un neo assunto a Maranello, giovane e senza pedigree (per parlare come il mitico Tavecchio). Cosa avremmo detto? Cosa avrebbero detto gli odierni vetteliani irriducibili? Comunque, io sono convinto che Seb si riprenderà e spero sempre di vederlo vestito di Rosso, un giorno.
ALONSO, 8. Lasciamo stare le esasperazioni extra pista, il codazzo degli adulatori, le consuete menate sul pilota più grande all time e via delirando. Stiamo ai fatti. La F 14 T è un cesso. Ciò nonostante, Fernando è quarto in classifica nel mondiale piloti, sta stradominando il confronto in famiglia (ahimè!) e alcune prestazioni, vedi l'ultima in Ungheria, nono state semplicemente fantastiche. Ripeto quello che sostengo da sempre: al volante, soprattutto la domenica, bisogna lasciarlo stare. Quanto al tormentone estivo (ma resterà a Maranello oppure no?), la mia risposta è banalissima. Spero rimanga, senza retropensieri e avendo la pazienza richiesta dalle circostanze. Se ha dei dubbi (e li capirei e li capisco), fa bene a staccare la spina, poi il giudizio su una carriera sarà affidato alla corte della Storia dell'automobilismo.
RAIKKONEN, 5. Ovviamente concedo al mio pupiullo tutti gli alibi del mondo. La F 14 T è una carriola. Non si adatta al suo stile di guida. E' stato tamponato più di un camionista su un sentiero di montagna inseguito da un'ora di bisonti. Il muretto lo ha danneggiato più di una volta. Il Domenicali-gate gli ha sottratto un sicuro punto di riferimento.
Tutto vero, tutto sacrosanto, tutto ineccepibile. Ma non è da lui perdere undici confronti diretti su undici con Alonso. Ha il diritto e il dovere di fare molto meglio. Io ci credo ancora. Mi auguro ci creda anche lui.
(1, continua)