Profondo Rosso

Perchè la Honda ha bisogno di Alonso

Se la memoria non falla, credo di aver assistito all'ultimo successo in pista della Honda, a proposito di F1.

eravamo in Ungheria, era il 2006, il meteo pazzo rese bellissima la corsa, che coincise anche con la apparizione di Kubica nei cieli dei Gp. Vinse Button, Alonso su Renault perse una ruota uscendo dai box, Schumi ne fece di ogni con la Ferrari, insomma fu un pomeriggio fantastico.

Adesso la Honda, ritiratasi a fine 2008 lasciando in eredità a costo zero all'astuto Brawn l'intero team e l'invenzione del doppio diffusore, ideato da un ingegnerino con gli occhi a mandorla, adesso, come sapete, Honda è pronta al rientro, nei panni di fornitore McLaren.

A Tokio hanno deciso di riprovarci quando la Fia ha accettato l'idea dei motori turbo abbinato all'ibrido: una soluzione tecnologica stimolante per un costruttore di auto di serie, come dimostra il fatto che la proposta partiva da Mercedes e Ferrari (con esiti ahinoi notoriamente diversi in termini di ordini d'arrivo).

So che il sogno iniziale dei giap era di sposare la Red Bull. Ci fu un contatto, ma i Bibitari all'epoca erano troppo felici con Renault. Ora sono pentiti, i Bibitari: ma in ogni caso, ammesso ci siano margini per recuperare una trattativa, se ne potrebbe riparlare solo nel 2016.

Nell'immediato, Honda ha scommesso sulla voglia di riscatto di McLaren.

Nel nuovo millennio la McL ha vinto appena un mondiale piloti (Hamilton 2008). E l'ultimo titolo costruttori risale addirittura al secolo scorso (1998).

Ed è la Honda a spingere perchè McLaren ingaggi Alonso.

Il corteggiamento è esplicito, fin anche spudorato. Quando ancora nel team comandava Whitmarsh, costui ebbe a dire che la squadra sognava di poter tornare a lavorare con Fernando.

Poi ha ripreso il potere Dennis ma la musica non è cambiata.

Addirittura Bouiller, il responsabile tecnico della Macca, ha affermato poche settimane fa che la Ferrari non sarà competitiva per un bel po' e lui sa perchè (deve essere un indovino), mentre con Honda ssi potrà provare a vincere praticamente subito e quindi Alonso ha tutta la convenienza ad esibirsi nel salto della quaglia.

Dietro tutto questo bru-bru, ci sono i giapponesi.

Loa Honda non reputa Button un top driver e non si fida di Magnussen.

Inoltre in Estremo Oriente sono sinceramente convinti che lo spagnolo sia il meno lontano da Senna, come carisma e talento, tra i drivers di oggi. E Ayrton per la Honda era Dio in terra (e in macchina).

Ecco perchè ci sono tante chiacchiere in giro, a prescindere da contratti vigenti.

Alla fine della fiera, Alonso deve dare a se stesso una risposta secca.

Si fida più di Bouiller o di Mattiacci?

Certo che la vita è strana, a volte.

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